Lucas Abela: venti anni di talento e fantasia al servizio del suono più estremo

Lucas Abela, noto soprattutto con il suo pseudonimo di Justice Yeldham, ha appena celebrato il ventennale della sua attività; è diventato famoso per il fatto di suonare soffiando su un pezzo di vetro con un microfono a contatto, trasformandolo in uno strumento tra il sax e dio solo sa cosa. In realtà ha fatto anche molto altro, soprattutto installazioni che sono sia ludiche che musicali, sempre intriganti e divertenti… in una parola geniali. Ha inoltre una etichetta non ortodossa molto interessante, Dual Plover, ed è stato pure in giro per il mondo rappresentando il suo paese, l’Australia: ce n’è abbastanza per una bella chiacchierata con questo genuino, vivace e inarrestabile creatore di suoni non convenzionali.

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Satanismo o barbarie: intervista al Teatro Satanico

Se vi è capitato di ascoltare anche solo uno dei brani più noti del Teatro Satanico, ben difficilmente sarete riusciti a scordarlo: pezzi come Confesso Tutto! o Lirica Antisociale, col loro recitato drammatico su una flusso sonoro che rasenta il rumore, scavano nel profondo, mettendo a nudo istinti e pulsioni che generalmente si è soliti tenere ben celate. Ma il gruppo, fra pause e cambi di formazione, è attivo ormai da vent’anni e quei momenti sono lontani, così come le vicende extramusicali che lo riguardano, ormai avvolte da un alone di leggenda: oggi il Teatro Satanico è un’entità che, affrancatasi dall’ambito post-industriale in cui ha mosso i primi passi, va evolvendosi verso forme d’espressione meno estreme, mantenendo però un atteggiamento attento e fortemente critico nei confronti della realtà. In questo senso, l’approdo a una maggior musicalità associata alla volontà di continuare ad essere una spina nel fianco delle convenzioni e della società, li rende potenzialmente ancora più pericolosi e destabilizzanti. Di questo e altri argomenti abbiamo pensato di scambiare qualche battuta con Devis Granziera, in occasione della pubblicazione dell’LP XX.

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Plakkaggio HC – Ritorno Alla Pangea

Giunto al terzo lavoro (Approdo), dopo Il Nemico (2007) e Fronte Del Sacco (2009), questo terzetto di Colleferro sembra essere riuscito a coniugare finalmente lo spirito OI! con la N.W.O.B.H.M. e un certa dose di sana auto/ironia che male non fa. Far due chiacchiere con loro è un po’ come mettersi a discutere con un avventore del pub dopo una certa ora: ti senti subito a tuo agio ed entri in sintonia anche se non lo hai mai incontrato prima. Ben lontano da intellettualismi e ridondanze per soli iniziati, il Plakkaggio HC va a ruota libera in un carambola tra rugby, ventismo e Gabriele D’Annunzio.

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Nicola Ratti: Ronin, ma anche Bellows con Ielasi ed una sorprendente carriera solista. L’elettronica che conta.

Come avrete intuito dal titolo Nicola Ratti è il chitarrista dei Ronin, questo lo dico per quelli che non sono a conoscenza delle sue sue cose meno pop, del suo passato con i Pin Pin Sugar e di un presente dedicata al live electronics. Ratti ormai è su dei livelli sorprendenti, potrei dire che insieme ad Andrea Belfi, Giuseppe Ielasi, Claudio Rocchetti, Luca Sigurtà e Alessandro Bosetti, sia uno dei nomi italiani più conosciuti all’estero. Una veloce ricognizione del suo sito (www.nicolaratti.com) potrà chiarire ogni dubbio sul fatto che nulla di ciò che ho scritto risulti esagerato.

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