Who Will You Believe? Ci chiede d’entrata Joe Pernice (Scud Mountain Boys, Chappaquiddick Skyline, Roger Lion e The New Mendicants oltre a Pernice Brothers) nel suo nuovo album, con la medesima capacità che gli ha permesso di vergare canzoni in bilico fra pop, folk per tutta la sua carriera. Insieme a lui il fratello Bob, gli amici e le amiche di sempre, facce nuove, sorprese e conferme, creando un’orchestra che riesce a colpire nel segno grazie a testi, linee vocali ed arrangiamenti a dir poco brillanti. Il disco attacca con una uno-due da favola, la title track e la seguente Look Alive sono luminose, movimentate da un tormento che sembra essere quello della vita vera, riversata come storia ed esperienza all’interno della propria arte. Poi le chitarre che corrono e la batteria in Not This Pig, l’imbarazzo per il cambiamento per un amico e le richieste ad un altro per intercedere con un amore con il dicembre negli occhi. Joe ci porta in giro con se, facendoci diventare co-protagonisti o quantomeno testimoni delle proprie vicissitudini, ornate e prodotte, come sempre, con uno stile ed un velluto senza pari. Le orchestrazioni dedicate a Robert Helpmann ci riportano alla gioia della danza e della libertà senza compromessi di chi ha dedicato la propria vita alla propria arte, ma subito dopo è il rock che allarga le spalle, cercando di ingrossare i propri sfiati in una Hey, Guitar che potrebbe diventare un discreto spettacolo dal vivo, vista e considerata l’intensità che è stata messa in questi solchi. Brani frizzanti e pop come pochi sanno farne con tanta costanza e qualità, brani emotivi ed amaricanti come una I Don’t Need You Anymore in coppia con Neko Case. Brani che riempiono il cuore e che spingono alla riflessione, a prendere in mano i testi ed a fissarli nella mente ascolto dopo ascolto. Overcome by Happiness, album dopo album.