Donato Epiro: free(ak)-folk, neo-psichedelia, ma non solo…

Cari ragazzuoli (pronunciato possibilmente con un marcato accento emiliano), appena dopo aver ascoltato Orange Canyon di Skullflower (a cui va reso merito di esser sempre un gran signore), passo al disco su Stunned di questo ragazzo pugliese e pur trattandosi di modi diversi di fare musica freak, la qualità non si abbassa, si rimane sempre a livelli non comuni, tant'è che quest'anno il nostro "paisà" era fra gli ospiti del Kraak festival, visto che altrove spesso apprezzano certe cose molto più che non in casa, ma fin qui nulla di nuovo.

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Tongs: le pinze e il megafono

L'ascolto di Jazz With The Megaphone, esordio discografico dei Tongs, è stato, per quanto mi riguarda, una delle migliori sorprese di questi ultimi mesi. Un disco jazz, che però è rock, che però è (un pò) elettronico, che però è, di nuovo, jazz. Di qui la voglia di approfondire un pò il discorso rivolgendo qualche domanda ai tre personaggi coinvolti in questa intrigante entità musicale.

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St.Ride: Dadaismo Ligure E Frammentazione

Credo che gli St.Ride (myspace.com/stpuntoride) siano un fenomeno abbastanza atipico in Italia, infatti parliamo di un gruppo sperimentale ormai piuttosto longevo e che pur non essendo mai passato alla ribalta della cronaca musicale italiana, ha sempre avuto uno zoccolo duro di ammiratori. Le ragioni di questi risultati, nonostante lo scarso supporto della stampa specializzata, spesso vanno ricercate oltre che nella continuità anche nel fatto che Gusmerini e Grandi da buon gruppo di "ricerca" non si sono fermati neppure quando hanno iniziato ad ottenere gli apprezzamenti di vari addetti ai lavori come ad esempio Frans De Waard di Vital Weekly/Korm Plastic, infatti hanno continuato a cambiare ed a trasformarsi a ciclo continuo senza per questo dimenticare di avere e di coltivare un loro stile.

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Marc Urselli ovvero il fonico di John Zorn, Laurie Anderson, Lou Reed, Eric Clapton…

Negli ultimi anni è apparso con sempre maggiore evidenza quanto sia importane il ruolo del fonico per la riuscita di un buon disco, così anche i non addetti ai lavori pian piano hanno iniziato a riconoscere e ricordare i nomi di Steve Albini, Steve Austin, Bob Weston, Jim O'Rurke, Jack Endino (spesso anche in virtù della loro carriera parallela da musicisti). Anche in Italia due o tre nomi del panorama indipendente sono saltati fuori dal cilindro molto frequentemente, basti pensare a Fabio Magistrali, a David Lenci e recentemente a Giulio Favero (ed ovviamente in questa sede mi limiterò solo al panorama indipendente). In una nazione dove più di metà della popolazione è ben contenta di avere il governo che abbiamo ed in cui la fuga di cervelli è ormai all'ordine del giorno (anche il mio è scappato parecchio tempo fa e devo dire che la mia vita è migliorata di molto), accade che anche altri talenti prendano armi e bagagli e se ne vadano via così com'è successo anche a Marc.

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