Six Minute War Madness – Il Vuoto Elettrico

Nel 1997 avevo 18 anni ed il Vuoto Elettrico, secondo album dei Six Minute War Madness, mi colpì come uno schiaffo. Probabilmente acquistato in qualche occasione al Leoncavallo a Milano mischiava una sorta di liquida melodia all’interno di una psichedelia rabbiosa, la voce di Federico Chiappini era pura foga strappata alla noia, mentre le chitarre di Xabier Iriondo e Paolo Cantù si ergevano fra stoner e stato brado. La ritmica di Massimo Marini e Daniele Misirliyan sembrava reggere un acquario in bilico sopra una colonna. Apparentemente in bella vista ma ad ogni mazzata si temeva il rovesciamento ed il naufragio.
Non poteva che essere gioia quindi l’emozione esplosa leggendo l’annuncio di Overdrive Records di iniziare una colonna di ristampe di album di sano e lercio noise italiano e sapere che Il Vuoto Elettrico sarebbe stato il primo parto. Per gli altri ci sarà spazio e ci sarà tempo, che questo album ha bisogno di essere riascoltato, regalato a chi ai tempi non si lordava con le loro guerre sonore e riscoperto, che di fondamentali si trattava e si tratta. Del resto non finirono pure su Man’s Ruin per nulla, ne finirono per esplodere letteralmente dopo Full Fathom Six lanciando in orbita un’altra delle esperienze fondamentali della musica contemporanea attuale, gli A Short Apnea.
Così era e così, si parte dal loro album di mezzo, per la prima volta su vinile dopo 27 anni. Grazie quindi ad Overdrive Records, realtà discografica che raramente sbaglia quando sceglie di mettersi in gioco (ve lo ricordate tutti l’ultimo Atletica ’75 dei Cani Sciorrì vero?) e che rientra in circolo elettivo e parecchio pratico che comprende anche Dissonanze Store a Milano e Tapeiteasy per chi ancora, giustamente, fosse rimasto legato ai nastri musicali.
Approndimenti? Riprese? Infilate Six Minute War Madness nel motore di ricerca Sodapop, troverete diverse cose interessanti su di loro, figli e figlioli, naturali, acquisiti e bastardi.
Ancora non li conoscete? Aspettate il Record Store Day allora, fate vostro il disco, piazzatelo ad un discreto volume tendente al frastuono (occhio al vicinato, è di 27 anni più anziano e di sicuro non gradirà per un cazzo) e ringraziate Overdrive, i Six Minute War Madness ed il Vuoto Elettrico.

Prego.