Gianluca Becuzzi ‎– We Can Be Everywhere (Final Muzik, 2014)

Altra uscita per Gianluca Becuzzi dopo lo split con Simon Balestrazzi sul singles club Final Muzik, ancora una volta non in solitaria: dei nove brani di We Can Be Everywhere infatti ben sei sono stati composti in collaborazione con altri musicisti, nello specifico due con Svart1, due con Retina.it e due con Deison; a dire la verità il taglio dato da Becuzzi rende il disco omogeneo, non dando per niente l’idea dello spezzatino con troppi ingredienti.

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Daniele Santagiuliana – Jeremiad (Looney-Tick, 2014)

Da queste parti Daniele Santagiuliana l’abbiamo ascoltato per la prima volta sui dischi del duo Deison & Mingle: esoterico in stile Coil nell’EP Low Blood Pressure, perfettamente calato nella parte nell’album Everything Collapse[d], alle prese con una cover degli Swans. In realtà è attivo da qualche anno sotto vari nomi (Testing Vault, Pariah e Anatomy fra gli altri) e con diverse collaborazioni di valore (Simon Balestrazzi, Corrado Altieri, Gianluca Becuzzi, Egida Aurea…) e questo è il secondo disco a suo nome.

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Franz Rosati – Ruins (Nephogram, 2014)

Nuovo lavoro per il romano Franz Rosati, musicista, videoartista, discografico (sua l’etichetta che fa uscire il disco) e membro dell’attivissimo collettivo AIPS, oltre che di una serie di altri progetti (Gridshape, Pathline #1). In questo disco, assemblato rielaborando field recordings, suoni live e abbozzi raccolti fra il 2010 e il 2014, affronta un tema non nuovo, le rovine, ma con piglio assolutamente originale, attraverso sette tracce piuttosto lunghe e caratterizzate da un suono stratificato e profondo, per il quale è difficile decidere se optare per un ascolto con cuffie, che ne valorizzi la profondità, o senza, per coglierne l’impatto fisico.

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AA. VV. – Italian Resonances -Dronegazers? (Oak, 2014)

Fare il punto sulla stato dell’elettronica italiana maggiormente orientata alla ricerca non è facile, soprattutto per via delle molte uscite e della qualità davvero alta. Italian Resonances -Dronegazers?, compilation curata da Fabrizio Garau della webzine The New Noise, ha il merito di non provarci neppure: quello che fa è pescare alcuni artisti significativi, partendo dai quali, chi si accosta per la prima volta a questi suoni, potrà ricostruire legami, collaborazioni, progetti comuni e farsi un’idea chiara di questo ambito.

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