Things we lost in the fire-starter aka memorabilia di un an(n)o allargato

ics2010

Prima dello scoccare del nuovo anno, l'impavido Gusmerini offrì un'ardita lista che pose a riflessione de lo miglior materiale che acquisì tramite l'amica fonoteca ed io che a guisa di scudiero, lo seguii oltre quelle colonne d'Ercole che di perfida Albione erano intrise e corrotte, decisi di offrir la mia lista di dischi che in tempi recenti, il critico pusillanime lasciò eroder da le polveri del tempo. Ma noi no! O Duce! Insieme a Barbagli, Santodio e Freghieri ci ergeremo a testimoni delle brutture che la gente vuol dimenticare per causa dell’ennesima cospirazione dei perfidi Mimimmi! E poi O Duce… il presente non è mai presente neanche a se stesso!
Partiamo da James Plotkin, non so se siete avant-metallari o no (comunque sempre meglio d-avant che d-ietr), se vi ricordate che si tratta dell'uomo che ha fatto parte di Old, Khanate, Khlyst, Xamanax e che ha suonato anche in un tour degli Scorn, ad ogni modo quest'anno oltre a spararsi un Khanate postumo se ne è uscito con Jodis in compagnia di Aaron Turner (Isis) e Tim Wyskida (Blind Idiot God) in cui porta la dimensione psichedelica rarefatta in un genere quasi doom? Industrial o cosa?. Sempre rimanendo in tema di Old Lady Driver e di Khanate non dimenticherei i balsonatissimi ma sottovalutati e fastidiosi Gnaw in cui milita l’ex socio di Plotkin: Alan Dubin. Stessa etichetta, ma altro genere per un duo francese che per quanto mi riguarda è stato una delle migliori sorprese degli ultimi anni e parlo deicalcagnile_blastula Maninkari. Il duo francese armato di percussioni, violoncelli ed altri strumenti a corda si muove fra vecchi Trials of the Bow, Rachel’s e altre cose che danno sul cupo, in sostanza un gruppo da camera con un senso per le melodie tetre o decadenti, davvero splendidi. Grazie al downlodaggio selvaggio (perché “Baggio non è un miraggio") capita anche che grazie al generale Radu (e quindi non al generale Ludus Pinski) abbia scoperto i Flux in cui James combuttava con Mick Harris e Ruth Collins e nei quali gettava le basi di quella psichedelia delirante ed imbastardita di qualunque cosa trovata lungo il suo percorso che poi avrebbe dato vita ad Atomsmasher e Phantomsmasher in cui il nostro eroe si accompagna a DJ Speedranch (un dj techno-break-core con il look di Rob Zombie) ed al batterista dei Discordant Axis e dei Melt Banana (Dave Witte)… se ancora non aveste sentito quell'incredibile cocktail di elettronica, batteria grind montata su riff melodici, chitarre non distorte quasi post rock e voce uscita da Come To Daddy di Aphex Twin, sappiate che stiamo parlando di uno dei dischi più allucinanti usciti negli ultimi vent'anni.
Giusto per rimanere in tema di "minori illustri" parliamo di Calcagnile e della Demuru ovvero di Blastula, credo che questo disco sia passato ingiustamente sotto silweltraum_liveenzio. Stiamo parlando di uno dei batteristi jazz più conosciuti in ambito italiano, vi basti sapere che è l'uomo che fa vibrare le pelli insieme a Bollani, Cristina Donà e Braxton, solo per citarne alcuni. Fatti i dovuti preamboli, se qualcuno vi ha presentato questo lavoro solo come una sorta di disco alla Diamanda Galas ha sminuito un lavoro che pur avendo coordinate simili si sviluppa dall'esperienza teatrale della e coniuga un gusto e una sensibilità musicale incredibile, sarebbe da avere anche solo per la grafica, e a ciò aggiungete che la registrazione è ottima.
Fra le tonnellate di spazzatura che il presidente operaio ha esportato da Napoli (e sparso nei paesini limitrofi) ho trovato A Spirale e Weltraum: "robba forte", vero e proprio inquinamento acustico, pare che James Senese dopo averli ascoltati sia diventato più bianco di Michael Jackson da morto. I primi con Agaspastic hanno siglato una mina jazz-noise in cui alcune parti composte puntellano un'attitudine fra Wolf Eyes e John Zorn. I Weltraum invece sono stati una delle vere sorprese da un po' di tempo a questa parte, no-wave per attitudine, post-industriali e sbilenchi come suono, hanno offerto una miscela di DNA, Einsturzende, Liars, asperità varie e quant'altro. Per entrambi direi che si tratta di veri e propri terror… anzi, di veri e propri "terro-nisti" in barba al Sud arretrato, alla Camorra ed esplosivi come un pallone "'e maradò".
L'uccellino di del Piero mi ha detto (e vi assicuro che non mi sono dovuto inginocchiare per sentirlo…) che qualcuno di voskye_klein_haloi là fuori non ha mai sentito parlare di Skye Klein. Se il simpatico pennuto del calciatore avesse ragione allora non sapete che questo ometto australiano, oltre ad aver trainato un'infinità di progetti (qui trovate alcuni suoi vecchi materiali ed un live degli Halo in dowload gratuito www.antisound.net) ha vinto la cintura in ben due categorie. Il primo titolo se lo guadagna con gli Halo, che hanno avuto l'indiscutibile merito di sposare gli Swans più pesanti con i Godflesh più pesanti e con i gruppi dark… più pesanti: tanto per scoprire le carte stiamo parlando di uno dei gruppi più sottovalutati della Relapse, roba che rispedisce a casa metà del metal estremo e sperimentale con solo tre riff da seicento tonnellate. Non pago dell'impresa, questo web e sound designer australiano si è sempre dedicato all'elettronica con risultati splendidi, ma la seconda cintura l'ha vinta con il suo progetto Terminal Sound System con cui si è sparato già due dischi di elettronica ritmica fra break-beat cazzuttissimo, recuperi quasi drum and bass (ma per nulla datati) e suoni sintetici e bui nel primo e spiragli di melodie quasi post rock nel secondo: pare che quest'eroe stia per venire nel vecchio continente, sarebbe da dargli le chiavi delle nostre città… oppure quelle di casa vostra, ma fate vobis. Mentre Mick Harris, Plotkins e soprattutto Kevin Martin sembrano sottolineare che un musicista interessante non si esaurisce in un progetto solo, fra un Jesu e l'altro torna agli antichi splendori anche il buon vecchio Broadrick e lo fa con un monicker in cui lui è solo coinvolto in veste di chitarrista dato che si tratta di un lavoro su Ohm Resistence che nella super line up vede coinvolti anche Bill Laswell, Submerged, Enduser and Dr Israel. Il disco si intitola Blood Of Heroes e, pur non sovvertendo la storia della musica e tutto sommato riproponendo roba che avevano già sviluppato per bene Techno Animal, Painkiller, Godflesh e Cable Regime, regala arrangiamenti e minestroni di classe stratosferica: goa, ragga, dub, hip-hop con chitarre massiccissime ma acide… tutto ciò è possibile! Prendendo spunto da Broadrick di cui coverizzano Us And Them riparlerei dei Kill The Thrill di cui credo stia per uscire un disco nuovo, certo si tratta di un disco di qualche tempo fa, ma resta che Telluirique pur disvelando senza vergogna tutte le fonti da cui prende, fornisce un ibrido di Swans e Jesu fatto così bene che lo stesso Broadrick a volte si è trovato sotto. Se alcuni gruppi italiani come i The Secret hanno sfondato su etichette grosse americane (e sia a sentire il disco che a vederli dal vivo aggiungerei: giustamente!) sono rimasto molto colpito dai Diskynesia, soprattutto dopo averli visti dal vivo e dopo aver sentito la loro collaborazione con i Corpo Parassita uscita su Frohike www.frohikerecords.com.
In pieno inverno muridae_underthefablenon vi viene mai voglia di sole? A me sì, e più invecchio più mal sopporto la scarsa luce ed il freddo e cosa si può trovare di meglio di un disco sulle onde uscito un po' di tempo fa? Si trattava di un lavoro di Andrew Deutsch intitolato The Sun (www.and-oar.org/pop_and_21.html) che ho comprato sotto consiglio di un amico: semba sempre uguale, si muove su un drone continuo che scivola sul suono della risacca eppure l'ho ascoltato per ore, e come in un vecchio pezzo dei NOFX le onde si sono portate via i due zozzoni della spiaggia (www.youtube.com/watch?v=fcE2xMJfCR8) quelle di Deutsch hanno affogato ogni tensione nervosa; mi chiedo perché non lo facciano ascoltare ai bimbi che non vogliono dormire con enormi cuffie e filmati a base di ipno-rospi di Futurama. A proposito di roba para-ambient, para-IDM, para-soft, para-cadute… uno dei dischi più soffici e più interessanti che ho sentito nel 2010 è Muridae, uscito su Silentes: dietro a questo misconosciuto gruppo si cela una collaborazione che coinvolge Teo Zini in arte Opium e già uscito a vario titolo su Hic Sunt Leones, Eibon, Silentes, all'elettronica e alle percussioni, Brian Archinal e gli americani Jason Corder ai vibrafoni, timpani, chitarre e percussioni varie. Si tratta di un disco molto morbido e a suo modo molto interessante, una vera e propria sorpresa, forse uno dei dischi più accessibili che troverete menzionati in questo articolo, ve lo consiglio. Sempre sulla stessa etichetta, in tema di italiani illustri e aree limitrofe è uscito un ristampone di kknull_deisonPier Paolo Zoppo aka Mauthausen Orchestra che come Maurizio Bianchi "è stato noise prima di te" e una collaborazione che mi sento di suggerire a chi abbia voglia di qualcosa di forte ma allo stesso tempo di chic: si tratta di Into, la collaborazione che ha visto incrociare le manopole dei mixer di Cristiano Deison e di KK Null (in arte mister Zeni Geva). Il disco è sempre in bilico fra pesantezza drone-industriale e sorprese elettroniche simili a quelle di etichette come la Touch, e se per altro il nome di questa label non vi lascia indifferenti potete andare sul sicuro. Sempre in tema di pesantezza "strana" non dimenticherei poi Human Quena Orchesta un duo con ex Creation Is Crucifixion (questa è per gli amichetti più hardcore) che risulta molto più interessante e molto meglio focalizzato del disco dei Locrian per i quali non capisco tutto questo interesse, visto che si tratta di un gruppo involontariamente troppo soporifero. Invece che pmir_cdarlare dei soli Slowcream e di Me Rabenstein parlerei di tutta la Nonine (www.nonine.com), forse nulla che sovvertirà il v(n)ostro piccolo mondo antico, ma se si parla di elettronica di livello proveniente dalla Germania e di roba sempre in bilico fra la colonna sonora, la neoclassica e la dancefloor quasi lounge… beh, date un ascolto ai player che trovate sul sito e buon viaggio.
Sempre per rimanere in terre di lingua tedesca o giù di lì, uno dei dischi che spero abbiate avuto modo di ascoltare sono i Mir, un power trio svizzero che dà seguito ad alcuni grandi gruppi svizzeri del passato che sono stati dimenticati velocemente, e parlo di Goz Of Kremeur e degli Alboth!. Jazz-math-core con retrogusto no-wave-industriale, atmosfere plumbee e stile alla God con tanto di produzione affidata Weasel Walter dei The Flying Luttenbachers. Sempre su Wallace sono rimasto piacevolmente colpito da The Shipwreck Bag Show e da EAReNOW (in collaborazione con Amirani). In Polonia invece troviamo la Monotype, label piuttosto interessante che fra le altre cose si è sparata una collaborazione fkoji_asano_livera Z'ev e Jason Khan in cui le doti percussionistiche dei due rendono al meglio, tanto da consigliarlo a chi non abbia mai praticato il loro percussionismo tribal-industriale; per chi di voi non lo sapesse Z'ev, al secolo Stefan Joel Weisser, oltre ad aver fatto parte del giro no wave, ad aver suonato con Glenn Branca e ad aver stampato a vario titolo su Tzadik viene considerato fra quelli che la musica industriale se la sono praticamente inventata (fra i primi a suonare su lamiere e materiale di riciclo), pur non essendo mai stato troppo interessato a mescolarsi all'estetica del circuito.
Come avrete notato Sodapop è un sito situazio-no-future-ista ed essendo noi più surreali di Eluard, Breton e del cervello di Buffon, finiamo questa lunga galoppata nelle praterie con Koji Asano: anche se a volte il tipo ci dà buca come nel penultimo disco, una composizione per violino e piano tutto sommato trascurabile, questo giapponese ha già assemblato una discografia molto valida, tanto ampia quanto varia, che va dal prog-math-rock delirante in salsa giapponese, alla classica, all'elettronica (dove forse ha fatto le cose migliori) per un totale di 44 dischi (www.kojiasano.com/kojiasanocdalbum.html): consigliato!