Tre dischi con Nicholas Remondino

Le persone sono un universo a sé. Al loro Interno pezzi, amicizie, affinità, riferimenti e cicatrici disegnano un percorso. Così nei musicisti, che lasciano parti di sé come Pollicino le briciole nei loro dischi. Nicholas Remondino mi ha inviato dei dischi, più o meno recenti, dei quali andremo a raccontare.

LAMIEE./Dròlo Ensemble – The Defeating Moment of the Whistle after the Noise (Shhpuma, 2022)

Il primo, The Defeating Moment of the Whistle after the Noise, è ornato dalla presenza del Dròlo Ensemble, venti mani fatate più le due al mix di Giuseppe Ielasi, le due di Manuel Volpe in registrazione e le due di Travassos alle grafiche. È musica minuta e fuori dai canoni, dedicata alla memoria del padre di Nicholas, immorale ed ondivaga. A tratti rumore concreto, a tratti sbuffo jazz, a tratti aria in odore di sacro. Un disco che esplora e che racconta sensazioni in maniera orizzontale, scenari vivi, tribalismi, tradizioni ed atti folklorici. Difficile seguire quale fiume dei molti a passare sotto a questi ponti siano composizioni e quali improvvisazioni, certo è che il turbinare di suono in òrgo – lotra – maculà riessce a scuotere, è come se ad unirsi fossere perennemente materiali con densità e temperature differenti, con ovvi risultati fisici. Questo non vuol dire che il disco si neghi momenti più lirici, come la quinta traccia, soen – mach – stërmé, oppure che possa addirittura scagliarsi in un funambolico concretismo in 11:34 di pura follia magica che si caracolla fino a diventare una sorta di free jazz mescolato alla toy music. La magia di un’ensemble e di un musicista di creare toccanti vertici, chiudendo il disco di fatto come lo si è cominciato: liberi, battenti, stupendi.

LAMIEE. – CRUJ (Carton, 2023)

Il secondo, CRUJ, pubblicato da Carton Records (etichetta che negli ultimi anni ci ha regalato acts come Parquet e No Tongues) a nome LAMIEE. nel 2023 ed ornato da una magnifica copertina di Nicola Giunta, si offre a noi in quattro brani, dove il primo è un grumo di 16 minuti e rotti dove ci ritroviamo all’interno di un sistema rumoristico, quasi industriale nel senso della produttività, che si apre all’aria ed alla melodia toccante e psichedelica nel finale, in maniera quasi vangelisiana. Poi scatti brucianti, con un’idea di ritmica che produce danze involontarie in una sorta di cartolina d’altri tempi, una balera galattica senza pari. Nicholas Remondino sembra lavorare a strati a tratti, alternando rumori, ritmiche, colori e luci, creando viaggi dinamici e personali. Un disco che è quasi una sindone, a trattenere ombre, tracce e suoni di un rito magico e misterioso.

Ocra Rossa – Every Falling Stick is a Necessary Gesture Every Sonic Gesture Being Perfectly Voluntary and withs its own Dignity (Shhpuma, 2023)

Il terzo è un album di batteria preparata, a nome OCRA ROSSA e si intitola Each falling stick is a necessary gesture every sonic action being perfectly voluntary and with its own dignity. Registrato, mixato e masterizzato da Manuel Volpe, spesso sodale di Nicholas. È un disco di quasi un’ora nel quale potersi perdere, fra ritmi e brani che presi singolarmente possono dare l’impressionedi essere esercizi di stile ma che insieme danno percorso di una mappa ben più grande e sfaccettata. È musica materica, viva ed in continuo movimento, che potrebbe essere facilmente definita come sperimentale ma che in realtà sembra più l’antro di un effettista sonoro, un artigiano in grado di lavorare con il mondo della fantasia e dell’immaginario. Già, che il riconoscimento e la connotazione dei suoni utilizzati è pressoché singolare, apparendo sensata e parte di un disegno che costruiamo in gran parte come ascoltatori, alle prese con un linguaggio segreto, fatto di codici, dissonanze, azioni e reazioni. Noi, beati, attraversiamo un mondo che stupisce e stordisce.

Ciò che ci rimane, dopo l’ascolto di questi tre album, è sicuramente la mano e la visione di Nicholas Remondino, un musicista che sta trovando un suo percorso all’interno di dischi impervi, avventurosi e profondamente umani. Una firma che riesce a distinguersi nei diversi progetti e che viene declinata per l’occasione, calcando più o meno la mano su aspetti (la dinamica, la ferocia, la libertà espressiva) che ne caratterizzano i diversi dischi. Noi ne abbiamo solo qualche ipotesi ma l’incrocio di cinque dischi (i tre odierni più le due uscite a nome OORT in compagnia di Michele Anelli) ci sembra materiale sufficiente per provare a delineare spunti e previsioni.
Highly Sodapop approved!