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Me Raabenstein – R (Nonine, 2012)

L’eterno ritorno di Me Raabenstein, ma non in senso ebraico e neppure in termini di tematiche, è semplicemente che questo ragazzo belga trapiantato a Berlino a quanto pare non riesce a star fermo e fra dischi suoi, collaborazioni e uscite altrui, è riuscito a dare alla Nonine (la sua etichetta) una continuità ed una credibilità invidiabili. Questa raccolta di pezzi lo vede coinvolto in diverse salse e con diversi moniker, dalle tracce a nome Slowcream (uno dei suoi progetti che preferisco) ai lavori con altri. Il disco invece di scadere nella semplice compilation con i pezzi che si susseguono senza troppa omogeneità stilistica, pur variando parecchio riescono ad amalgamarsi egregiamente, tant’è che durante i primi ascolti, senza aver letto né press sheet né nome dell’artista e quant’altro, credevo fosse un semplice lavoro in solo.

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ics2010

Things we lost in the fire-starter aka memorabilia di un an(n)o allargato

Prima dello scoccare del nuovo anno, l'impavido Gusmerini offrì un'ardita lista che pose a riflessione de lo miglior materiale che acquisì tramite l'amica fonoteca ed io che a guisa di scudiero, lo seguii oltre quelle colonne d'Ercole che di perfida Albione erano intrise e corrotte, decisi di offrir la mia lista di dischi che in tempi recenti, il critico pusillanime lasciò eroder da le polveri del tempo. Ma noi no! O Duce! Insieme a Barbagli, Santodio e Freghieri ci ergeremo a testimoni delle brutture che la gente vuol dimenticare per causa dell’ennesima cospirazione dei perfidi Mimimmi! E poi O Duce… il presente non è mai presente neanche a se stesso!

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Slowcream – River Of Flesh (Nonine, 2010)

Tornano gli Slowcream di Me Rabenstein e il risultato tiene fede alle aspettative ed è anche sorprendente il fatto che il boss della Nonine records continui a mantenersi su questi livelli nonostante la prolificità, sia in solo che con i suoi altri progetti come ad esempio i Taub o Esk, per citarne solo due. Come abbiamo già detto la Nonine è un'etichetta berlinese dedita ad un elettronica in bilico fra musica da club nordeuropeo, ambient, neoclassica ed elettronica notturna "post" parecchie cose. Se l'ambientazione notturna della maggioranza delle uscite degli Slowcream rimane, mi pare che in questo nuovo episodio le musiche si facciano ancora più astratte, giocando maggiormente con gli stop and go.

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Pepper And Bones – _one (Nonine, 2009)

Per la serie meglio tardi che mai, eccomi qui a recensire altro materiale su Nonine e non posso che suggerirvi nuovamente di andarvi a fare un giro sull’etichetta e ad assaggiare i gruppi, soprattutto se l’elettronica di classe e la roba molto melodica non vi lascia insensibili. Si tratta nuovamente di un progetto che vede coinvolto Me Rabenstein, patron dell’etichetta e primo motore di quasi tutti i gruppi della scuderia. A quanto pare di Rabenstein non mi sono accorto solo o qualche altro sfigato, infatti è appena uscita una compilation di classica moderna in cui oltre a Murcof, Alva Noto, Philip Glass, Gavin Bryars ed altri pezzi da novanta compare anche lui con il suo progetto Slowcream che abbiamo recensito su queste stesse pagine.

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