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Clara Clara – AA (SK, 2008)

A parte una evidente e malcelata passione per la lettera A, allitterata e ripetuta all'eccesso tra nome del gruppo e titolo del disco, i Clara Clara tirano fuori un gran bel disco. La cui unica pecca, va detta immediatamente, è una eccessiva omogeneità e una natura fin troppo chiaramente legata alla dimensione live. Un trasporto emotivo guidato da quella frenesia e quell'urgenza che informa le tirate del miglior agit-pop-rock in salsa no wave dell'ultimo decennio.

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La Route Du Rock – 14-16/08/08 (Saint Malo – FR)

Il programma del Villaggio Vacanze medio, secondo una ricerca francese, prevede un cartellone di eventi di qualità, un accesso pressocchè continuo al portafoglio del cliente, clima umidiccio tendente alla pioggia, caffè praticamente decaffeinato e tanti francesi. In Bretagna, dopo un viaggio della speranza di venti ore stipati in un furgone a GPL, siamo andati a vedere cos'è che fa muovere alcune migliaia di cugini d'Oltralpe ogni anno, da diciotto che lui ne ha. Probabilmente mi aspettavo un carrozzone più ludico/circense, alla Reading per intenderci, da un festival che compie la maturità nel corrente 2008. Deve essere per questo che mi ha un po' stupito la formula di una dimensione relativamente contenuta; per chi ci andò si parla di uno spazio poco più grande di quello che, qualche anno fa, ospitò Rockaforte nei pressi di Verona.

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Aucan – S/T (Africantape/Ruminance, 2008)

Giù la maschera: ero partito molto prevenuto nei confronti degli Aucan, temevo che sulla scia dei Three Second Kiss fossero un po' passatisti oppure temevo il post-rock punk-funkettoso (che a confronto i Liars del primo disco sono i Cro-Mags con tanto di tuffo a piedi uniti sulla prima fila del pubblico). Invece come al solito mi prendo il mio bello zainetto pieno di pregiudizi e mi lo infilo in saccoccia.

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Lite – Phantasia (Transduction, 2008)

Prima una precisazione dovuta, visto che a questo punto, dopo aver ascoltato almeno tre uscite della Transduction, ho iniziato a pensare seriamente che sia una delle poche etichette ad occuparsi di math/post-rock con una scuderia veramente interessante, quindi se amate il genere vi consiglierei di dare un orecchio al loro catalogo. Etichetta irlandese e gruppo giapponese, che per la Transduction non è per neppure una cosa inedita dato che aveva già stampato quel bel dischetto Mikabe degli Z (che per altro erano i There Is A Light That Never Goes Out).

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