Aucan – Black Rainbow (La Tempesta, 2011)

 Il passaggio degli Aucan a sonorità molto diverse tra loro rende per certi versi il gruppo un po' un mistero. Quando sono nati eravamo tutti a dire "se ti piacciono i Battles li devi proprio vedere dal vivo" poi, in maniera estremamente naturale, si sono trasformati in qualcosa di diverso, cambiando pelle dalle radici math rock consolidate all'elettronica degna del catalogo Warp, fino a strizzare l'occhiolino al dubstep. Costante nel tempo è stato l'approccio live del gruppo, convincente e coinvolgente in entrambe le sfaccettature, che però ha sempre fatto invecchiare in un colpo solo le precedenti produzioni.

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Lite – Illuminate (Transduction, 2010)

Il perché la Transduction sia così ossessionata dai gruppi post/math-rock giapponesi mi è oscuro, resta che il livello tecnico e delle registrazioni è sempre a dir poco impressionante, tanto che per questo lavoro hanno sfoderato John McEntire dei Tortoise e J Robbins dei Jawbox, scusate se è poco. I Battles hanno fatto scuola, certamente, ma qui si parte da prima, il suono anche se aggiornato con alcuni campionamenti rimane quello di etichette come la Ohio Gold, la My Pal God e in quella specie di area grigia che faceva sì che certo emo core molto evoluto ed il post (o math rock che fosse) venissero incontrandosi.

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Aucan – Dna EP (Africantape/Ruminace, 2010)

È un laboratorio, questo EP, dove gli Aucan manipolano il proprio codice genetico partendo dal presupposto che "il domani è oscuro. Ed è elettronico", urge quindi evolversi per affrontarlo. Dopo aver ascoltato questi cinque pezzi sono portato a pensare che i due aggettivi vadano letti in opposizione e che, attraverso un suono che si è fatto più sintetico, ma non freddo né meccanico, il gruppo si muova per dissipare l'oscurità in quella che è, a tutti gli effetti, terra di nessuno.

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Dispositivoperilanciobliquodiunasferetta – Rembrandt Era Eccezionale (UHR/Lemming/Respira, 2009)

Dobbiamo prendere atto che oramai i giovani musicisti crescono a pane e Battles come una volta si cresceva con i Megadeth o i Death: math is the new metal. Pregi e difetti della cosa, oggi come allora, sono da un lato lo sviluppo di una tecnica strumentale d'eccellenza, dall'altro il rischio della ripetitività delle soluzioni e il tecnicismo fine a sé stesso. Di tutti gli stili riconducibili a questa tendenza, il più gettonato pare essere oggi il math con chitarre e tastierine; ed è a questo filone che il gruppo romano che risponde al nome di Dispositivoperilanciobliquodiunasferetta appartiene.

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