That Fucking Tank – Tanknology (Gringo, 2009)

La formula "duo = [batteria + (altro strumento a caso)]", negli ultimi anni ha spopolato, vuoi per i bassi costi di gestione, vuoi perché avviare rapporti con il prossimo e mantenerli e trovare oggidì più di due persone che riescano ad andare d’accordo può essere un’impresa non da poco… Oppure immagino che in due sia tutto più facile, dagli spostamenti in auto con i sedili posteriori coperti di strumentazione alla gestione delle consumazioni omaggio durante i concerti… A partire da gruppi mainstream come White Stripes, a cose più underground come Ruins, Lightning Bolt, Hella, Hanged Up, o per citare qualche italiano G.I. Joe e Bachi Da Pietra,  ce ne sono decine e per tutti i generi. Non che sia un problema, ma semplicemente la constatazione di un dato di fatto, poi se è buona musica uno o trecento non dovrebbe fare differenza, ma ci tenevo a riempire qualche riga in più del solito con dei discorsi campati in aria.

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La Route Du Rock – 14-16/08/08 (Saint Malo – FR)

Il programma del Villaggio Vacanze medio, secondo una ricerca francese, prevede un cartellone di eventi di qualità, un accesso pressocchè continuo al portafoglio del cliente, clima umidiccio tendente alla pioggia, caffè praticamente decaffeinato e tanti francesi. In Bretagna, dopo un viaggio della speranza di venti ore stipati in un furgone a GPL, siamo andati a vedere cos'è che fa muovere alcune migliaia di cugini d'Oltralpe ogni anno, da diciotto che lui ne ha. Probabilmente mi aspettavo un carrozzone più ludico/circense, alla Reading per intenderci, da un festival che compie la maturità nel corrente 2008. Deve essere per questo che mi ha un po' stupito la formula di una dimensione relativamente contenuta; per chi ci andò si parla di uno spazio poco più grande di quello che, qualche anno fa, ospitò Rockaforte nei pressi di Verona.

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Aucan – S/T (Africantape/Ruminance, 2008)

Giù la maschera: ero partito molto prevenuto nei confronti degli Aucan, temevo che sulla scia dei Three Second Kiss fossero un po' passatisti oppure temevo il post-rock punk-funkettoso (che a confronto i Liars del primo disco sono i Cro-Mags con tanto di tuffo a piedi uniti sulla prima fila del pubblico). Invece come al solito mi prendo il mio bello zainetto pieno di pregiudizi e mi lo infilo in saccoccia.

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Sleeping People – Growing (Temporary Residence, 2007)

Ricordate la Temporary Residence? L’etichettina americana post-rock melodico che fra le altre cose aveva stampato alcuni capolavori come Tarentel, Cerberus Shoal e Halifax Pier (ora qualcuno nei celebrati Red Sparrows)? Per fortuna o sfortuna non si è convertita al funk punk o alla rock wave stile "dai ragazzi, che se Ian Curtis è un mito l'ha fatto per far fare due euro/dollari pure a noi". Il fatto è che ha anche sperimentato, tanto da far anche uscire un Violetta Beauregarde che bene o male ne spostava ulteriormente il catalogo, ciò non toglie che la radici e la fisionomia della label non ne sono uscite completamente trasformate.

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