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AA. VV. – Brigadisco 4 – Capropoli (Brigadisco, 2012)

Le compilation della Brigadisco si preoccupano, di anno in anno, di fornire una panoramica sui gruppi che transitano dalle parti di Itri, nelle varie sedi in cui l’etichetta e la Cineteca Atomica del Garigliano organizzano le serate. E dato che da quelle parti passano quasi tutti, queste raccolte finiscono per rappresentare un po’ lo stato dell’arte della scena indipendente italiana, o come accidenti volete chiamarla.

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Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

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Rage Against The Sewing Machine Vs. Indch Libertine – S/T (Suonigrezzi, 2010)

Del duo bolognese delle Rage Against The Sewing Machine avevamo già avuto occasione di parlare in occasione del Tago Fest: harsh noise rigorosamente analogico fra pedalini, voci campionate e ovviamente, macchine da cucire, avevano regalato una delle esibizioni migliori del festival. Mi avevano talmente convinto da spingermi ad acquistare questa loro cassetta, reigstrata in collaborazione con l’altrettanto rumoroso concittadino Indch Libertine.

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Antonello Cresti – Lucifer Over London (Aereostella, 2010)

Sarebbe ahimè troppo sostenere che questo libro, dall'eloquente sottotitolo di "Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra", vada a colmare una lacuna per quel che riguarda l'editoria di genere in Italia. Più corretto è dire che si tratta di uno dei primi tasselli, dopo una manciata di titolo usciti per Shake e Stampa Alternativa, che si preoccupa di analizzare uno dei fenomeni più interessanti della musica di fine XX secolo e che purtroppo rimane confinato, almeno per quel che riguarda la percezione comune, negli angusti ambiti della dark music.

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