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Horror Vacui – In Darkness You Will Feel Alright (Avant!/Legion Of The Dead, 2012)

Dai toni cupi degli americani Night Sins, all’abisso degli Horror Vacui, schiaffato in faccia con un titolo e una copertina che lasciano pochi dubbi sulla loro visione del mondo e dei rapporti interpersonali. Ad uno sguardo distratto l’album potrebbe essere facilmente scambiato per un disco di un misconosciuto gruppo black metal. Il debutto del quintetto bolognese, proveniente dalla scena crust, nasce dalla coproduzione tra la Avant! e la stessa label della band Legion Of The Dead, e si addentra verso sonorità gothic/death rock di notevole tiro, potenza e impatto, direi epico in certe tracce (ascoltare le cavalcate In Darkness e I Like When a Soldiers Dies).

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Swilson – Demonology (Cheap Satanism, 2011)

Cattivo. Brutto e Sporco non so, però secondo me il giro è quello e i suoni delle chitarre quasi garage sono lì a dimostrarlo. Riffs acidi e tirati da un basso che più basso non si può a far da tappeto. Swilson, progetto one man band, non è male davvero, non si riesce a capire da quando è in attività, ma c’è una vocina nella mia testa che continua a dirmi che, tipo Doctor Who, questo tizio ha qualche congegno che viaggia nel tempo e che, in realtà, arriva direttamente dall’Inghilterra glam degli anni settanta. O, a seconda dei pezzi, da quando la prima ondata Psychobilly ha messo radici nella storia della musica. Probabilmente ho dei tratti schizofrenici che iniziano a farsi importanti, ma è anche vero che tra Marc BolanElectric Aborigine – e Iggy PopWhite Witch Black Witch – qualcuno ai tempi avrebbe patito della bravura di questo qua.

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Port Of Souls – The Life And The Damage Done (Bad Man, 2011)

Ancora garage roll al fulmicotone. Dopo qualche assestamento nella formazione ritorna il quartetto meneghino più californiano della barriera di Milano. Mai come ora ho sentito a fuoco e determinata la band a perseguire le orme dei loro vati. Dentro questo single (tre pezzi) c'è tutta la summa della raw power scaturita in america tra il millenovecentosettanta e l'ottanta. Iggy Pop, Johnny Thunders e Peter Laughner, giusto per scomodare tre pesi massimi. Nessuna concessione, nessun amiccamento a generi o tendenze di oggi. I POS sono un liquore imbottigliato trent'anni fa ma ancora fresco come un novello. Da bere d'un fiato.

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Tago Fest – 01-03/07/11 Tago Mago (Massa)

Edizione numero sette per il Tago Fest: sarà il settimo l’anno della crisi, come recita il famoso modo di dire? Crisi no, ma certo un po’ di riflusso si fa sentire. A fronte della conferma dei soliti gruppi noti, poche fra le nuove leve lasciano il segno, preferendo adattarsi a stilemi consolidati piuttosto che rischiare qualcosa: onestamente, il quadro che si è visto desta qualche perplessità sulla qualità delle proposte circolanti nella penisola. Ciò tuttavia non toglie valore al festival, anzi, il suo essere, almeno in buona parte, specchio della situazione attuale ne fa un indispensabile strumento di lettura e valutazione sullo stato di salute della nostra musica.

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