Single Malt #1

Nuova rubrica ed un bicchierino di quello buono per i brani che andranno a comporre i dischi che più aspettiamo nei prossimi mesi o che da essi sono usciti. Iniziamo con James Jonathan Clancy, che uscirà a febbraio con il suo disco solista. Had it All si barcamena come una New York sotto ipnotici per aprirsi in maniera quasi floreale nello stacco strumentale. Per un momento la voce si ingrossa, sembra possa esplodere ma, quasi capisse non possa funzionare si calma di nuovo, fino a scomparire nella bonaccia. Precipice è più narrativa, quasi fra Reed e Gabriel in ampi spazi ma l’impressione è che io disco in arrivo, se riuscirà a mantenere questi umori, potrà essere un segno importante.

La lucernese Delia Meshir torna a novembre con il suo disco e l’assolo di chitarra che è l’ossatura portante del brano infastidisce il mio collega melomane, il che è cosa buona. Oltre a questo abbiamo un organo ed una voce sempre dinoccolate e vive che si fanno strada nel suo racconto. My Only Child è un brano che va ascoltato più volte per poter entrare nel mondo di Delia, per poter godere del dualismo vocale e strumentale che, ne siamo certi, si compirà nel disco a venire.

Silent Carnival torna con Broken Pictures. Ospite è Marcella Riccardi che dipinge con la sua voce sfondi neri dietro agli scuri sussurri di Marco Giambrone. Ad uscirne sono le presenze in luoghi remoti ed abbandonati a se stessi, spettri che non possono ridurre le macerie in pezzi più piccoli ma che le ammantano di malinconia. Una musica che non si abbandona alla dolcezza ma fa della sua intensità il proprio cuore.

I Non Voglio Che Clara negli anni hanno portato avanti un preciso percorso stilistico, nel pop meno ruffiano e più autoriale. Lucio vive dei cambi di ritmi, fra feste di diciottenni, citazione battistiane, cieli inglesi, la tragedia che incombe e che bussa alla nostra porta al mattino. Uno strano requiem quello di Lucio, un addio concreto, sincero e senza arzigogoli, che ci lascia sotto agli occhi i segni sull’asfalto e nella testa questa melodia, inframezzata dal tocco del pianoforte.