Santa Chiara – IMPORTED (Kill Rock Stars, 2023)

Il disco e la vita di Santa Chiara (D’Anzieri), IMPORTED, è pieno di coincidenze. Chiara studia al Conservatorio per poi virare verso la musica che avrebbe voluto suonare, decidendo così di emigrare negli Stati Uniti, a casa Kill Rock Stars. Coincidenze, già, come quelle che aiutano un negato digitale come me ad immettere i suoi brani nella mia banca dati digitali e ritrovarli ordinatamente IMPORTED quando di norma spendo le mezz’ore cecando le playlist. Un punto per lei. O quando la scopro torinese, emigrante prima a Nashville e poi, finlamente, a Philadelfia. Coincidenze? Non credo, così come non credo fosse un caso fosse stata fotografata dal collega Simone Fiorucci di HVSR con un sorriso da 32000 denti ad un concerto di Ron Gallo, suo marito, quando ancora eravamo inconsapevoli della cosa. Un po’ Cioè ed un po’ coincidenze…ma la musica direte voi? Suvvia, quella la starete ascoltando leggendo queste mie futili parole, già, che raccontare queste dodici canzoni è quasi superfluo. Voce esile e bellissima, suoni e produzioni levigate, mai invasive, accorte ed attente. Un suono pop cantautorale che odora di anni ’60 e di foulards, di April March e di auto decappotabili, di Brenda Lee e picnic sulla spiaggia, ma anche di improvvisi scatti r’n’r come Visa, che potremmo immaginare anche cantare da una Stockard Channing, aka Rizzo, dei tempi andati. C’è un languore di fondo che rende alcuni brani assolutamente fantastici, come una Dear Friend che potreste nascondere in una compilation anni ’60 senza timore venga mai scoperta. Melanconica e dolcissima, con samples italiani che riallacciano radici e viaggi, Chiara si racconta nella sua transizione da una parte all’altra dell’oceano, in una nuova vita da immigrante, con tutte le reiterate complicazioni del caso. Si racconta a Nasville, mentre compone queste musiche tentando di salvare con il consorte un pesco nel loro giardino. Si racconta in una toccante preghiera in What Has Gotten Into You? Worth It or Not? si risponde da sola, condensando in due minuti quanto si possa chiedere ad un brano rock’n’roll in fondo: movimento, brio, emozione. Se dovessi descrivere in un concetto IMPORTED questo sarebbe emozionante. Un disco accorato, dove affezionarsi della sua autrice, seguirne storie e peripezie, il piglio vocale e la sua chitarra sulle strade degli States. Il disco di Santa Chiara è una vera e propria strenna che in dodici brani spodesta Monica e Barbara dal podio delle sante iconografiche bagnate dal Pacifico. Un vero e proprio viaggio fantastico.