claraclara

Clara Clara – AA (SK, 2008)

A parte una evidente e malcelata passione per la lettera A, allitterata e ripetuta all'eccesso tra nome del gruppo e titolo del disco, i Clara Clara tirano fuori un gran bel disco. La cui unica pecca, va detta immediatamente, è una eccessiva omogeneità e una natura fin troppo chiaramente legata alla dimensione live. Un trasporto emotivo guidato da quella frenesia e quell'urgenza che informa le tirate del miglior agit-pop-rock in salsa no wave dell'ultimo decennio.

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Dave Boutette

Dave Boutette – The Piccolo Heart (Embassy Hotel, 2008)

Cosa sia l'onestà, a cosa serva, a chi giovi potrebbe essere una di quelle domande da un milione di dollari. Una di quelli per cui fior fior di filosofi hanno inserito il gettone nell'ideale macchina della verità assoluta per ottenere sibilline risposte di qualsivoglia foggia et bello stile. Eppure, ancora, non sappiamo cosa spinga un artista a muoversi insistentemente lungo una strada di coerenza verso se stessi e le proprie scelte. Il signor Dave Boutette da Ann Arbor ci dimostra in dodici pezzi cosa intenda lui per onestà.

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The Enchanted Realm – Of The Pink Widower (Northpole, 2008)

Il giro della Northpole è in un certo senso fantastico, come quello dei Rollerball seppure i due non siano legati in modo diretto: mediamente sono musicisti con i controcazzi, fanno dei bei dischi, se non ottimi come nel caso dei Rollerball, ed il tutto senza venire cagati nemmeno un minimo rispetto al loro vero potenziale.

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Arnoux – Cascades (Knifeville, 2008)

A celarsi dietro il nome di Arnoux è il friulano Fabio Arnosti, bassista di Ten Thousand Bees, qui al suo debutto solista. Cascades è un disco breve, poco più di venitre minuti, sufficienti però per Arnosti a mettere giù una serie di bozzetti, otto per la precisione, in grado di definire tutta quella che apparentemente è la sua poetica. Siamo di fronte a un pop quieto e mai sopra le righe, in gran parte basato su arrangiamenti elettronici accuratamente cesellati e intercalati ad interventi maggiormente acustici. L'andamento dimesso dei brani ha nella semplicità la sua forza, poche note di chitarra acustica e suoni curati, melodie perlopiù azzeccate, qualche groove intrigante a sostenere i momenti ritmicamente più spinti.

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