The Enchanted Realm – Of The Pink Widower (Northpole, 2008)

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Il giro della Northpole è in un certo senso fantastico, come quello dei Rollerball seppure i due non siano legati in modo diretto: mediamente sono musicisti con i controcazzi, fanno dei bei dischi, se non ottimi come nel caso dei Rollerball, ed il tutto senza venire cagati nemmeno un minimo rispetto al loro vero potenziale. Dopo Miss Massive Snowflake la saga "pop delirante" continua, se con Miss Massive ci trovavamo di fronte ad un Beck ancora più assurdo e meno fichetto, con The Enchanted Realm il tutto suona ancora più bizzarro. "Il reame incantato" suona come se i Clash dei pezzi più pop della fase finale fossero diventati più top-charts pop-rock anni '70, ma anche musica sudamericana ed altre cose che escono dal cilindro in modo omogeneo ma dipingendo un quadro particolarmente stravagante. Né indie rock, né revivalismo seventies, né strano per il gusto di fare i diversi né pop a pieno titolo, eppure tutto arrangiato così bene da non sfigurare di fianco a gente come i Calexico che in tutt'altro contesto fondono/fondevano gli stili in modo così naturale da far paura. Devo essere onesto e dire che lì per lì mi ha spiazzato e forse non è neanche un disco così accessibile pur essendo a suo modo popolarissimo e easylistening, figuratevi che i pezzi si fanno cantare e a tratti ballare, non avrebbero sfigurato al posto degli Urge Overkill di Girl, You'll Be A Woman Soon in Pulp Fiction. Fra le cose assurde questo stile poppettoso vecchia scuola ricorda persino cose fra Mamas And Papas e Beach Boys (quando non trovavano troppo droga) e spero di non esser fuorviante in questo senso dato che il tutto è diluito con la miriade di altre cose che ho elencato. Se ci pensate bene con tutte queste coordinate si potrebbe dire che Beck potrebbe c'entri nuovamente anche qui (che poi ha fatto cose così diverse fra loro che non ha quasi senso citarlo, lo so), il fatto è si tratta davvero di un minestrone di musica solare fra anticaglie e indie americano (più per il piglio/tiro), fra chitarre degne dei Minutemen e trombe da mariachi e bene o male questo è il rancio. Un disco un po' fuori dai miei ascolti, molto gradevole, strano e adatto per un margarida (se solo sapessi che cazzo è e non mi facesse venire in mente solo la margarina vegetale…).