Any Other + Tutto Piange – 26/01/24, Spazio Teatro 89 (Milano)

Un venerdì sera dal freddo pungente e la nebbia spessa, vado a vedere un live che si preannuncia di massimo rispetto.
Già dalla critica mancanza di parcheggio in una zona dove invece non ci dovrebbero essere problemi, si evince il sold out confermato da tempo.
Adele Altro e la band che la accompagna in questo nuovo lavoro –Stillness, Stop: You Have A Right To Remember, in uscita proprio il giorno del concerto che apre il tour – suonano allo Spazio Teatro 89, bellissima realtà milanese recuperata da qualche anno, che ospita diverse date davvero valide (per dirne una, in arrivo Idris Achamoor & The Pyramids, vere leggende del jazz ensemble). L’organizzazione è a cura di Marco Monaci – e il suo Volume, independent shop di dischi e libri che delizia il quartiere Isola e non solo – & Teo Segale: gente sinonimo di alta qualità che, chi legge Sodapop sa bene, non ha bisogno presentazioni.
Ad aprire la serata è Tutto Piange, progetto di Virginia Tepatti, giovane cantautrice appena entrata nella scuderia 42 Records. Propone un viaggio acustico molto introspettivo e orecchiabilissimo il cui picco, secondo me, si ha con il singolo Non È Divertente. Virginia ha una voce che trovo davvero molto interessante e avrà occasione anche più avanti nella serata di deliziare il pubblico.
Dopo una breve pausa, salgono sul palco gli Any Other, acclamatissimi. Adele, clamorosa in collant coloratissime e maxi camicia bianca, condivide la grande emozione che la accompagna in questa combo release dell’album-inizio tour. Dimentica qualche pezzettino di testo (e la aiutiamo dalla platea), conversa col pubblico tra battute e frecciate divertenti ad personam, fa uno show davvero grandioso accompagnata da una altrettanto grandioso gruppo. Any Other sono da pelle d’oca con Second Thought e Zoe’s Seeds, scaldano l’aria con una storica Something e commuovono (me sicuro) con una Awful Thread magistrale. Non concedono, per autodichiarata politica della band, bis. Avvisano prima: si fermano e spiegano che gli ultimi tre pezzi della scaletta sono da considerarsi un bis senza la menata della gente che scende dal palco per risalirci dopo pochi attimi. È quel tipo di pragmatica verità che stimo dal profondo.  A circa metà live – anche se ne parlo ora –  Adele rimane sola sul palco e sale a duettare con lei Virginia Tutto Piange. Mettono anima e cuore (e le loro bellissime voci) nella cover (altrettanto bellissima) di The Waiting di Angel Olsen (a.k.a. La Madonna, quella vera) e lo Spazio rimane in un silenzio che più eloquente non si può. Spendo le ultime righe a ricordare che Adele si è contornata di musicisti d’altissimo livello: Marco Giudici al basso, che ha coprodotto il disco e suona e collabora con Adele da tempo e a diversi progetti; Nicholas Remondino alla batteria (già nel progetto jazz/sperimentale Lamiee ed elettro-acustico McCorman); Giulio Stermieri alle tastiere (pianista compositore jazz) e Arianna Pasini alla chitarra (il suo primo singolo solista è uscito da poco, il disco è in uscita a marzo). Una gran bella serata che, udite udite, verrà ripetuta l’8 Marzo, sempre allo SpazioTeatro89. Fateci un pensiero. Ne vale davvero la pena.

P.S.: Un sentito grazie a Federico Ugliano – direttore dello Spazio – per le foto!