Il Floating Festival dopo la prima giornata in quota rientra alla base di San Bernardino viste le previsioni meteo funeste.
Noi, perso il primo giorno di esibizioni ci rifacciamo con un pomeriggio domenicale da non perdere.
Yumi Ito è quasi al termine della sua esibizione quando facciamo il nostro ingresso nella chiesa rotonda di San Bernardino per l’ultima giornata del Floating, ma in tre brani riesce ad ipnotizzarci con una voce flessuosa e potente su mirate note di piano, motivo per il quale esploreremo di certo la sua produzione.
Francesco Giudici, chitarrista chiassese che ben conosciamo per averlo ascoltato in solo alla Straordinaria di Lugano ed in duo insieme a Simon Grab opta per un set che parte in maniera soffusa e nebbiosa, per acuirsi in piccole punte di colore. Poi sembra quasi respirare per qualche minuto, la volta della chiesa con un enorme polmone che fa letteralmente vivere il suono. Terminata la fase pneumatica di addolcisce su strati melanconici, un ebow a modulare ed un piccolo mixer e pedali per dipingere un paesaggio che si muove lentamente, ma sul quale luci ed ombre mettono in risalto asperità e dolcezze. Quando poi manipola la chitarra orizzontalmente con un piccolo martelletto escono mondi che sembrano autoalimentarsi, trasformandole in ritmiche sé sostengono il passo successivo, a modulare l’ondeggiare della testa del sottoscritto. Un ottimo set, che ci rende curiosi nel capire come potrebbe esprimersi in un disco solista (che stiamo aspettando). Posizionati per l’arrivo di Daniela Pes ne udiamo la voce poggiata su suoni atmosferici che promettono tempesta senza capire da siano registrazioni o si sia nascosta in qualche confessionale. No, entra decisa dalla porta d’entrata, posizionandosi dietro alla sua console, lanciando un suono basso ed iniziare a salmodiare nel suo lingo. Modulazioni di suono, bassi imperiosi, una voce che sembra librarsi fra le volte, ad alternarsi ed unirsi ai suoni elettronici. Sembra una musica legata ad un passato misterioso e ricostruito, un’ipotesi di arcaica tecnologia che ha più a che fare con lo steampunk che con la tradizione, dove le esplosioni musicali che provoca vengono sostituite da canti che officiano un rito di diversa natura.
Magico, di una magia fiabesca ma che sa tingersi di tini più intensi e carnali. L’impressione è quella di ascoltare storie che non comprendiamo ma che siamo comunque portati ad abbracciare in qualche modo. A tratti vorremmo quasi più drammaticità, più cattiveria nei gesti fini a raggiungere spigoli ed asperità ma non è né il luogo né il tempo. Ci teniamo i diversi livelli nei quali Daniela Pes ci invita. La tradizione, la fantasia, la magia.
Si finisce a chiacchierare con i vari convenuti allo Spazio 28, con l’esposizione grafica di Mike Cooper curata da Bibo Verda, che dopo averlo ospitato decenni fa al Piazza Blues di Bellinzona continua a sostenere l’arte meno allineata del chitarrista inglese. Da San Bernardino è tutto, dove Kety Fusco non manca di dare conferma delle sue buone scelte e Sodapop non si esime dall’approfondirle.
Floating Festival, 21/7/2024, Chiesa rotonda San Bernardino
