Se 9cento9 ai più resta un nome nuovo ad onor del vero Marco Milanesio, il titolare di questo progetto, è un tecnico del suono molto conosciuto e se pensate che esageri fra le altre cose è stato dietro al banco di mixaggio per Larsen, Tempo Zero, Perturbazione, Stefano Giaccone, etc. In perfetto stile Chew-Z il disco è 100% sound elettronico e continua a non smentire quanto detto di questa netlabel, il livello è nuovamente alto, tanto da non sfigurare per nulla proprio dopo l’uscita di Milani. Anche l’accostamento casca a fagiolo, non tanto perché si assomiglino, ma più per una questione di calderone di appartenenza, infatti entrambi possono essere inseriti nel filone dell’elettronica astratta con buona pace di tutti. Se per il primo però si poteva dire che delle tracce di analogico rimangano appiccicate a questo suono o agli estrapolati dalle improvvisazioni, per il secondo si tratta di digitale fino al midollo. La natura prevalentemente ritmica, fredda e poco melodica del lavoro immagino abbia conquistato Eniac visto che, se il mondo del’elettronica subisse mai uno scisma, loro due si troverebbero sullo stesso versante. Potrei dire Squarepusher, Plasticman, Kid Spatula e Autechre ma in realtà a parte il Paradinas aka U-ziq aka Spatula c’è poco da fare paralleli, abbozzerei giusto un parallelo per cercare di immaginare quest’elettronica fredda, cupa, uomanoide invece che umana ed in cui si rintracciano scorie di rave, trance, techno evoluta, suoni vagamente sci-fi e liquidume lisergico. Non esageratamente glaciale ma acido, “sconvolgono la mia andatura” come cantava quell’eroe di Dj Gruff in un disco monumentale. Se mai i Guerrieri Della Notte e 1987: Fuga Da New York fossero stati riadattati ad una colonna sonora attuale 9cento9 se la sarebbe giocata con Barry De Vorzon ed i Varese Sarabande per suonare il tema principale del film (e visti i film scusate se è poco).