Iceburn/Ascend/Eagle Twin: la poetica del ghiaccio e del fuoco di Gentry Densley (seconda parte)

Riprendiamo e concludiamo il racconto delle vicende di Gentry Densley e delle sue creature, ripartendo dall’ultimo periodo degli Iceburn, quello più oscuro e arrivando attraverso vari progetti più o meno estemporanei, ai giorni nostri, con le recenti incarnazioni Ascend e gli attivissimi Eagle Twin, freschi di nuovo album.

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Iceburn/Ascend/Eagle Twin: la poetica del ghiaccio e del fuoco di Gentry Densley (prima parte)

Gentry Densley ha rappresentato, nel circuito hardcore degli anni ’90, una figura di assoluto rilievo, che ha contribuito a ridefinire i confini della musica hard ben oltre quello che era l’ambito di partenza. Lungi dall’accontentarsi dello status di culto ottenuto con gli Iceburn, il nostro sta continuando anche nel nuovo secolo un percorso di ricerca empirica lontano dai riflettori, ma non per questo meno interessante. Utile e doveroso è quindi ripercorrere le tappe della sua carriera, dagli esordi con l’hardcore anomalo di Firon alle dilatazioni drone/doom di Ascend ed Eagle Twin.

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Zoft – Eletrically Haunted (Humpty Dumpty, 2011)

Gli Zoft sono un duo belga, di base a Bruxelles. Il loro suono è interamente costruito sugli intrecci matematici di batteria ed una chitarra carica di effetti. Tempi spezzati, assalti noise core, effettivamente non siamo lontani da Hella o Ruins o addirittura certe cose dei nostrani Zu. Questo per dire che Eletrically Haunted è una gran bella botta, e se amate certo noise molto tecnico e su di giri come quello dei gruppi citati, qui troverete ciò che vi aspettate.

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Luther Blissett: il suono sanguigno dell’improvvisazione

Luther Blissett. Da Bologna. Due dischi all’attivo. Il perché di questa intervista sta tutto nel ricordo di un concerto, risalente a qualche anno fa, dove fecero fuoco e fiamme sul piccolo palco del Tago Mago. Poi i due dischi, uno, il primo, più vicino ad un’estetica jazz core, l’altro, il secondo, più aperto all’impro, dotato di un’anima pesante e scura e parzialmente frutto di cut up sonori selvaggi. Insomma, quello che nel mio immaginario di ascoltatore/consumatore musicale è il classico gruppo che “spacca” di cui, purtroppo, si parla troppo poco.

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