Paolo Cantù: soltanto io, da solo.

Paolo Cantù si è fatto le ossa in seminali gruppi dell’industrial italiano all’inizio degli anni ’80, ha suonato la chitarra nella primissima formazione degli Afterhours, è stato parte di un gruppo fondamentale per la musica sperimentale come A Short Apnea, ha militato in Six Minute War Madness, Uncode Duello, EAReNOW e in un’infinità di altri progetti, di cui ci siamo spesso occupati. Chiusi tutti i precedenti capitoli, quest’anno la sua storia è ripartita con un nuovo nome, Makhno, e un album, registrato in quasi completa solitudine, che è da annoverare fra le cose migliori uscite nel 2012: Silo Thinking è un’opera intensa e complessa, diretta ma non facile da circoscrivere in tutte le sue molteplici diramazioni. Abbiamo voluto saperne di più e, già che c’eravamo, ne abbiamo approfittato per ripercorrere le tappe della sua carriera.

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?Alos/Xabier Iriondo – Endimione (Brigadisco, 2012)

Il sodalizio fra Stefania Pedretti/?Alos e Xabier Iriondo, che avevamo sperimentato con il 7” su Tarzan Records, esordisce sulla lunga distanza (ma si arriva a stento alla mezz’ora) con un LP ispirato agli oscuri Madrigali di Artaud, opera di cui nulla mi è riuscito di scoprire, se non la data di pubblicazione, il 1921, e la casa editrice, l’immancabile  Gallimard. Più precisamente si tratta di strofe estrapolate e talvolta rimontate, in una sorta di remix dei testi originali.

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Transition (Nils Gerold/Nicola Guazzaloca/Stefano Giust) – Arútam (Setola Di Maiale, 2012)

Non è la prima volta che vediamo un “ingaggio” fra Nicola Guazzaloca e Stefano Giust, ma questa volta a rendere il tutto ancora più interessante si aggiunge il flauto di Nils Gerold. Stiamo parlando di due dei migliori improvvisatori con un retroterra jazzistico che siano tutt’ora in attività in Italia (e probabilmente non solo in Italia, ma è un era in cui siamo la provincia della provincia dell’impero in certi ambiti). D’altronde la caratura di Guazzaloca e Giust è comprovata dalle varie tournée estere, da uscite per etichette leggendarie come ad esempio la Leo Records e dalle collaborazioni con musicisti come Thollem McDonas, Hannah Marshall, Gianni Mimmo, Xabier Iriondo, Gianni Gebbia e una miriade di altri. Per quel che riguarda Gerold, a dispetto di una discografia non troppo corposa, vi basti sapere che fra gli altri ha registrato in ensamble che comprendevano anche Evan Parker.

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Makhno – Silo Thinking (Wallace/Neon Paralleli/Hysm?/Brigadisco, 2012)

Makhno (nome di un anarchico ucraino già usato per una collaborazione fra Nicola Guazzaloca e Francesco Guerri) è il moniker dietro cui si cela Paolo Cantù e già questo fatto, insieme all’immagine di copertina, una porta di ferro chiusa da un lucchetto, ci dice qualcosa sulla poca voglia di apparire del personaggio. Un personaggio che pur avendo militato in alcuni dei gruppi più importanti della penisola, dai pionieri industrial Tasaday alla prima incarnazione degli Afterhours, ai seminali A Short Apnea, a tutte le formazioni più recenti, si è sforzato, riuscendoci, di mantenere un profilo basso, arrivando all’esordio solista appena qualche mese fa nel 10” della Phonometak Series. Ora, se avremo la forza di scardinare quella porta di ferro, ci troveremo al cospetto di uno degli album più intensi degli ultimi tempi, edito in vinile da un quartetto di etichette.

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