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Valerio Cosi – Plays Popol Vuh (Dreamsheep, 2014)

Non si può dire che Valerio Cosi non ami il rischio: a misurarsi in maniera così scoperta con dei mostri sacri come Florian Fricke, uscirne con le ossa rotte è altamente probabile. Scartando l’ipotesi di riproporre delle versione calligrafiche, resta la possibilità di rispettare lo spirito degli originali e interpretare la forma alla propria maniera oppure tradire entrambi ed uscirsene con qualcosa di completamente diverso, totalmente slegato dal punto di partenza.

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Path Festival: sentieri a punti e linee attraverso il suono e lo spazio

Dell’associazione culturale Morse abbiamo seguito, con soddisfazione, l’intera stagione invernale: musica ricercata nella quale difficilmente ci si imbatte a certe latitudini, messa in scena in diversi spazi della città di Verona (una chiesa, un loft/laboratorio, un piccolo teatro), come a stabilire un legame fra una proposta artistica di respiro internazionale e spazi locali da valorizzare. Non è facile identificare un percorso univoco in un programma che, nel giro di quattro mesi, ha presentato i suoni futuribili di Lorenzo Senni, Von Tesla e Furtherset, la ricerca di classe di Teho Teardo e Vincenzo Vasi, le mareggiate post-industriali del misterioso Mai Mai Mai, la psichedelia cosmica di Valerio Cosi e gli oscuri strali de La Morte.

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La Morte + Valerio Cosi – 27/04/2014 Santa Maria In Chiavica (Verona)

Una notte di freddo e acqua a catinelle che più della fine di aprile pare annunciare l’inizio dell’autunno, l’Adige gonfio, la città, appena sceso il buio, già semideserta. Cammini sui marciapiedi scivolosi, con le luci della strada tremolanti al vento e l’odore della pioggia nelle narici. Con uno scenario del genere è quasi naturale cercar riparo sotto le volte di un’antica chiesetta… e dentro chi ci trovi? La Morte.

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Donato Epiro: free(ak)-folk, neo-psichedelia, ma non solo…

Cari ragazzuoli (pronunciato possibilmente con un marcato accento emiliano), appena dopo aver ascoltato Orange Canyon di Skullflower (a cui va reso merito di esser sempre un gran signore), passo al disco su Stunned di questo ragazzo pugliese e pur trattandosi di modi diversi di fare musica freak, la qualità non si abbassa, si rimane sempre a livelli non comuni, tant'è che quest'anno il nostro "paisà" era fra gli ospiti del Kraak festival, visto che altrove spesso apprezzano certe cose molto più che non in casa, ma fin qui nulla di nuovo.

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