Scott McCloud: dai Girls Against Boys ai Paramount Styles, alive and kicking!

Forse non è necessario fare introduzioni, ma visto che nel mondo che è venuto dopo l’esplosione della rete il tempo oltre che scorrere "lungo i bordi" corre molto più veloce e la memoria storica è da sempre quella che è (come forse è giusto che sia), forse è meglio dire prima di tutto un paio di cose. Al di là dei disquisizioni se sia peggio vivere in un eterno presente o essere schiavi di una memoria ipertrofica, Scott McCloud ha suonato in alcuni dei miei gruppi preferiti e ha realizzato alcuni dischi che tutt’ora restano il simulacro dei sogni bagnati di parecchi musicisti della generazione post-hardcore e noise fra tardi anni Ottanta e primi Novanta. Non pago di aver suonato in almeno due gruppi di culto come Soulside e Girls Against Boys (come se i New Wet Kojak fossero da meno…), questo neo papà è al secondo giro di boa con il suo nuovo progetto, i Paramount Styles. Seppur sia passato parecchio in sordina rispetto al potenziale di molti dei pezzi scritti da Scott, i Paramount hanno reso felici molti orfani di quel cantautorato rock "diverso" che in altre epoche aveva reso celebri gruppi come i dEUS (con cui non a caso il nostro eroe aveva collaborato). Purtroppo lo spazio di un’intervista è troppo breve per potersi sbizzarrire a fare domande su ogni singolo progetto, ma McCloud ha anche collaborato a progetti diversi come il gruppo electro-punk Operator, in cui il nostro lavorava in copia con niente poco di meno che Teho Teardo e ha prestato la voce anche al lavoro d’esordio degli String Of Consciousness di Philippe Petit.

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AA.VV. – Tra(x)cce Su Eicool Sat. (Eicool Sat., 2007)

Per quanto sia rimasto relativamente perplesso nel leggere le note interne di questa compilation, tanto da pensare che Burroughs in botta da droga a confronto sia l'esponente di un pensiero lineare, questo cd raccoglie una serie di tracce ad alta godibilità firmate da nomi più o meno conosciuti/sconosciuti (almeno per me). Il taglio è in prevalenza ambientale elettronico, non a caso si mettono insieme un Teho Teardo sempre più in forma, dei 3EEM remixati in modo molto brillante, una traccia di Atrax Morgue (che a sto punto potremmo considerare il suo testamento) degli intermezzi ed una serie di sconosciuti fra cui N., Nenia, Cupio Dissolvi e Davis g..

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Dejligt – Feed The Dog (Matteite, 2007)

Non credo alle combinazioni, però ho appena comperato Tower/Microphone (bello e interessante, tralaltro) di Teho Teardo e contemporaneamente ho scoperto che è uscito per la Final Muzik, etichetta di Cristiano Deison dove tra poco uscirà un disco con Lee Ranaldo, quando mi trovo davanti il primo disco di Matteo Dainese. E tre, un Meathead dopo l’altro direi… E mentre in questi anni i soci si sono buttati più sulla sperimentazione, Matteo è andato verso il pop.

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