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April Fools Day – 9th (Junk, 2008)

Chi dice che la Spagna non ha nulla da offire in ambito indipendente? Etichette come la Elefant Records e festival come il Primavera Sound a Barcellona od il FIB di Bènicassim, (che acquisiscono prestigio edizione dopo edizione, line-up dopo line-up) dimostrano che anche la penisola iberica tiene gli occhi puntati su ciò che succede nel nostro piccolo mondo, esibendo un'invidiabile struttura organizzativa nell'ambito di concorsi, showcases e compilations per far conoscere ed apprezzare i propri gruppi. Ed è proprio da quest'ambito che arrivano i tarragonesi April Fool's Day, attivi sin dal 2002, e giunti finalmente al debutto dopo due demo.

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Yuppie Flu – Fragile Forest (Homesleep, 2008)

Toh. Pensavo di essermi scampato la gag del 2007, il downloadabile disco dei Radiohead, ed ecco che, in un tripudio di fibrillazioni in sync di tutta la blogosfera italica, mi capita sotto il naso il fatto che gli Yuppie Flu si son dati via ad offerta il disco nuovo. Come resistere alla tentazione? Ho qualche euro residuo di transazioni su Paypal, faccio l'acquisto? Beninteso, si può anche prendere gratis, ma com'è, come non è, decido di versare 3€ e sentirmi se si meritano di più o di meno. Con 15€ ti arriva a casa il cd vero col booklet e con 25€ vinci pure la maglietta. L'operazione in se è peggio che sputtanata: alla fin fine, per quanto esclusivo e limitato possa essere il booklet disegnato dal bassista/skater/illustratore Gabbo, un disco italiano in italia dovrebbe rimanere al massimo sui 10€, spese di spedizione incluse.

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Arbdesastr – S/T (Marsiglia, 2007)

Segnali di gelo assoluto (C3), atmosfere placide, punteggiate da glockenspiel (Sky And Space You) aprono il nuovo mini album degli Arbdesastr, nome difficile da scrivere in modo corretto, almeno le prime volte. Di loro abbiamo già parlato su Sodapop (valgono ancora i riferimenti precedenti, così da non ripetersi), ora la novità più lampante sta nel fatto che il duo veronese, coadiuvato da Eleonora Arici nell'integrazione tra visual e musica, realizza il nuovo lavoro con Marsiglia Records, quindi, immediatamente, nella testa scatta l'accostamento a due nomi come Japanese Gum e ai (non più labemates) Port Royal. Insomma, si avverte un costante e immutato interesse della rinata etichetta genovese a certa elettronica minimalista e shoegaze con un occhio verso la musica classica, senza disdegnare altre e differenti direzioni.

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Function – The Secret Miracle Fountain (Locust, 2006)

Partiamo dicendo che si tratta di un disco di maniera, come d'altro canto anche i Radiohead (e gli va dato merito di non averlo mai nascosto) che pur essendo un buon gruppo, per loro stessa ammissione hanno sempre saccheggiato a destra e a manca (a scando di equivoci a me i Tom York e soci non dispiacciono affatto). Anzi in merito a ciò forse va detto che spesso molto pop, in quanto tale è manierista per esigenza, come ricordava il nostro "simpaticissimo" Morgan dei Bluvertigo in uno di quei giornalini gratuiti che ho letto: "anche i Beatles copiavano!". Direi che moderno o no i Function per loro stessa definizione scrivono canzoni, certo i mezzisono moderni, i suoni idem, ma pop resta ed in questo non c'è nulla di disonorevole.

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