Arbdesastr – S/T (Marsiglia, 2007)

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Segnali di gelo assoluto (C3), atmosfere placide, punteggiate da glockenspiel (Sky And Space You) aprono il nuovo mini album degli Arbdesastr, nome difficile da scrivere in modo corretto, almeno le prime volte. Di loro abbiamo già parlato su Sodapop (valgono ancora i riferimenti precedenti, così da non ripetersi), ora la novità più lampante sta nel fatto che il duo veronese, coadiuvato da Eleonora Arici nell'integrazione tra visual e musica, realizza il nuovo lavoro con Marsiglia Records, quindi, immediatamente, nella testa scatta l'accostamento a due nomi come Japanese Gum e ai (non più labemates) Port Royal. Insomma, si avverte un costante e immutato interesse della rinata etichetta genovese a certa elettronica minimalista e shoegaze con un occhio verso la musica classica, senza disdegnare altre e differenti direzioni. Ok, sembra strano che dei miei conterranei possano concepire una musica così (è anche un po' provinciale a pensarlo), anche se oggi, mentre scrivo, è una delle serate più fredde dell'anno. Rispetto all'altro mini album autoprodotto, con questo nuovo lavoro si è voluto virare verso una maggiore rarefazione dei suoni e della voce, creando un gioco di sussurri in loop che solo a volte viene spezzato da qualche beat (Mirrors). Qualcosa mi ha fatto venire in mente anche gli ultimissimi e intimi Radiohead di In Rainbows (Rest, Rubberman), quindi l'ascoltatore è avvisato. Scommessa vinta, anche se un pelo più ostica dell'esordio e che, se non cambia le coordinate iniziali, giustamente necessita di un ascolto molto più attento.