Stalker – S/T (Produzionisante, 2008)

"Felicità per tutti, libertà, nessuno se ne andrà insoddisfatto!" Sardonicamente si chiude così il capolavoro assoluto dei fratelli Strugatsky che, nei primi anni settanta, vergarono con Stalker il romanzo di fantascienza più metafisico e allegorico del secolo passato. Coordinate molto più fredde e lucide rispetto a quelle di P.K. Dick, ma non per questo da sottovalutare. Il disco d'esordio del quintetto genovese ripercorre perfettamente lo spirito e la potenza visiva dei fratelli di Leningrado. Metal ossessivo, psichedelico, talvolta gassoso: una gigantesca mole ferrosa che emerge dalla nebbia, vestigia incomprensibile di chi ha anticipato. Isis e Neurosis non possono essere esonerati come riferimento, ma gli Stalker vanno ben oltre.

Stalker – S/T (Produzionisante, 2008) Read More

Putiferio – Ateateate (Robotradio, 2008)

Altro gruppo per il quale partivo prevenuto in base al nome e cri**o i**io non è un buon segno! Spero di non arrivare a commentare mai un gruppo in base alle scarpe o alla maglietta (dubito che succeda visto come sono mal vestito), altrimenti vorrebbe dire che pure io sono stato risucchiato dal gorgo dell'indie rocker medio a tutti gli effetti, piuttosto mi faccio tatuare la faccia di Frate Cionfoli sulla panza.

Putiferio – Ateateate (Robotradio, 2008) Read More

Neptune/One Second Riot – S/T (Distile, 2007)

Entusiasmante debutto per questo manipolo di giovani degenerati. Aprono i Neptune con un "rock sincopato" e "disossato" quanto un pollo ospedaliero ma non per questo insapore. Il terzetto di Boston nasce come progetto di scultura, emergendo da chissà quale scuola d’arte locale, evolvendosi poi in una vera e propria band casalinga. Si cimentano tutti infatti con strumenti autoprodotti : oscillatori, vecchie sedie di metallo, seghe e parti di bicicletta. Il risultato è un fosco mantra robotico e primitivo che bisogna proprio ammetterlo: acchiappa. Già, perché a dispetto delle premesse non è né ostico né tanto meno spinoso, al contrario, il sound si evolve linearmente, all’interno di jam abbastanza free form , ma comunque con una comunità d’intenti sempre chiara e ben precisa.

Neptune/One Second Riot – S/T (Distile, 2007) Read More

Full Effect – Reconcilement – At The Present, A Sweet Lullaby (Noisecult, 2006)

Il disco dei Full Effect, non privo di qualche dissonanza qua e là, prende il via dall'emo-core più fisico, quello che sì è emo-core, ma che è suonato con i muscoli e tirando fino allo sfinimento. Purtroppo fra gli effetti collaterali della cultura post-Mtv c’è anche quello di aver appiattito il concetto attorno a gruppi "pseudo pop" col distorsore in tinta con i pantaloni attillati e troppo spesso è facile dimenticare che ci sono stati tempi in cui gruppi come Rorschach, Downcast, Citizen Arrest pur pestando a dovere bazzicavano un pubblico affine, ma non per questo si risparmiavano una bella quantità di overdrive a chiodo (ed in tempi recenti che dire di un monumento come gli Orchid?).

Full Effect – Reconcilement – At The Present, A Sweet Lullaby (Noisecult, 2006) Read More