Neptune/One Second Riot – S/T (Distile, 2007)

Entusiasmante debutto per questo manipolo di giovani degenerati. Aprono i Neptune con un "rock sincopato" e "disossato" quanto un pollo ospedaliero ma non per questo insapore. Il terzetto di Boston nasce come progetto di scultura, emergendo da chissà quale scuola d’arte locale, evolvendosi poi in una vera e propria band casalinga. Si cimentano tutti infatti con strumenti autoprodotti : oscillatori, vecchie sedie di metallo, seghe e parti di bicicletta. Il risultato è un fosco mantra robotico e primitivo che bisogna proprio ammetterlo: acchiappa. Già, perché a dispetto delle premesse non è né ostico né tanto meno spinoso, al contrario, il sound si evolve linearmente, all’interno di jam abbastanza free form , ma comunque con una comunità d’intenti sempre chiara e ben precisa. Formalmente, anche il duo francese dei One Second Riot si muove sulle stesse coordinate. Anche loro infatti operano lo stesso recupero di vecchie forme sonore (qui si tratta di pellicole anni cinquanta) per reintegrarle, campionandole alla bisogna, su un tessuto nuovo e ben personale. Musicalmente invece il discorso cambia alquanto rispetto ai primi: le coordinate infatti ricordano le armi da taglio degli Slint di Spiderland, sempre mantenendo però quel drammatico senso da tragedia imminente tipico dei primi Neurosis (Souls At Zero). Ottimo ed incoraggiante debutto quindi. Entrambe le band non potevano trovare migliori compagni di scuderia per presentarsi al pubblico.