Tago Fest – 01-03/07/11 Tago Mago (Massa)

Edizione numero sette per il Tago Fest: sarà il settimo l’anno della crisi, come recita il famoso modo di dire? Crisi no, ma certo un po’ di riflusso si fa sentire. A fronte della conferma dei soliti gruppi noti, poche fra le nuove leve lasciano il segno, preferendo adattarsi a stilemi consolidati piuttosto che rischiare qualcosa: onestamente, il quadro che si è visto desta qualche perplessità sulla qualità delle proposte circolanti nella penisola. Ciò tuttavia non toglie valore al festival, anzi, il suo essere, almeno in buona parte, specchio della situazione attuale ne fa un indispensabile strumento di lettura e valutazione sullo stato di salute della nostra musica.

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Andrea Ferraris/Matteo Uggeri – Autumn Is Coming, We’re All In Slow Motion (Hibernate, 2010)

Spesso non si riesce a seguire il ritmo delle uscite di molti musicisti elettronici/ambientali/sperimentali, ma tra i dischi usciti quest'anno di Andrea Ferraris (sì, proprio lui, il prode membro di Sodapop) e di Matteo Uggeri (già ascoltato, intervistato e recensito da queste parti con molto piacere) non potevo lasciarmi sfuggire questa collaborazione in cui, come per fortuna qualche volta accade, il risultato finale è più del semplice amalgama delle potenzialità dei singoli musicisti.

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Alessandro Calbucci, Matteo Uggeri – The Distance (Why Not Ltd, 2008)

Partiamo subito dicendo che di Matteo Uggeri abbiamo già un'intervista su questa stessa webzine, mentre per onore della cronaca va detto che Alessandro Calbucci è uno dei due chitarristi dei Sedia (che sciolti o no vedono comunque tutti gli elementi impegnati su diversi fronti). Questo CD-r esce per una label di Singapore se non erro, e non so quanto sia reperibile allo stato attuale delle cose, in fin dei conti per venire in contro al fatto che non si vendono dischi, con le edizioni limitate che si fanno di questi tempi, succede anche che molte cose vadano perse o rimangano impilate sotto la mole annichilente di uscite che si affollano sulle scrivanie vostre e mia.

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Matteo Uggeri: “music for those who want to live in their own small world” (Grey Sparkle)

Immagino che Hue (al secolo Matteo Uggeri) e gli Sparkle in Grey non risultino proprio una novità per molti nostri aficionados e, se così fosse, potremmo azzardare che si trattasse solo di una questione di tempo. Un'adolescenza elettronico-industriale, delle incursioni decise in "post rock" e "melodia", "quasi pop" e field recording hanno evidentemente formato le orecchie e i gusti del milanese Hue, che da puro fruitore è passato dietro al computer in veste di musicista e produttore. Se Passo Uno e Sparkle in Grey sono facilmente associabili alla melodia, di tutt'altra forgia sono il suo ultimo lavoro solista intitolato Un'Estate Senza Pioggia e le collaborazioni con Maurizio Bianchi (in via di completamento) e con Punck per quel piccolo capolavoro che è A Constant Migration ancora fresco di stampa per la storica Creative Sources. "Music for those who want to live in their own small world" viene riportato sul sito che collega tutte le sue attività (www.greysparkle.com), ma a vedere bene, data la quantità di collaborazioni avviate da Uggeri, si potrebbe supporre che il suo piccolo mondo così minuto non lo è, oppure che che questo "small world" è quanto meno in espansione. "Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette"?

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