Stefano Giaccone – Città Nuova (Fondo Giaccone, 2022)

Buttarsi a capofitto in un disco, senza provare a leggerne contenuti ed autori.
Iniziando una mattina di settembre, cane a fianco. Poi riprenderlo la sera, salatini solitari.
Quel che mi colpisce del comunicato stampa di Stefano Giaccone è l’affetto che riporta verso ad un oggetto contenente musica: “…per alcuni decenni ha rappresentato, “simbolicamente” appunto, forme e visioni del vivere. Sia in senso collettivo (geografico, sociale, politico) sia nel senso identitàrio, individuale”.
Sento mia questa dicitura poiché, sappiate, persi il suo mini cd Immortali Ospiti Sono Arrivati, del 1999, dopo qualche anno di smodato utilizzo. Non lo recuperari mai più, ma ricordo ogni brano a memoria, e li ricanto sfogliando le sparute note ed i tioli. 6 pezzi, di cui uno strumentale, che vuoi che sia, solo pezzi di cuore.
Città Nuova è colmo di amici. Sono gli stessi di sempre, Kina, Franti, Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo quelli entrati più volte nel mio circolo, altri aleggianti che mi spingeranno a colmare lacune, come Carlo Giaccone, Maria Loi, Giuseppe Manias, Stefano Casti, Massimo Spiga, Brigata Stirner, Delinkuere.
L’album è colmo di lirica, di batterie spazzolate e del sax di Stefano. Spesso la sua voce basta a riempire gli spazi, a tratti si fa rabbiosa. È una voce mai doma, è una voce rabbiosa ma posata, senza essere accademica mai. Può apparire desueta nei temi che sono i suoi, libertari ed aperti, temi che da anni si perpetuano senza trovare risposta, temi sempre necessari e sui quali mai cesseremo di chinarci. Non abbiamo cessato dopo Franti, non abbiamo cessato dopo Franti MM (quanta poesia e quanta freschezza nel loro disco omonimo, Stefano Gianluca e Giovanna?), non cesseremo dopo quello che forse potrebbe essere il quindicesimo disco a suo nome tra album lunghi ed ep brevi ed intensi, certamente.
Ve la ricordate Canzone Urgente degli Ishi? Qui compare in due versioni, frammista a brani dal passato, dal futuro, su un piano in cui forse una scaletta ed un raccolto dettagliato non avrebbe senso. Il cuore si apre riconoscendo lo scritto di Sante Notarnicola La Nostalgia E La Memoria, su cui anche gli Assalti Frontali si chinarono giusto 30 anni fa. Poi treni, la strada, la notte. Voci e chitarre stridenti. Il sax, ancora quel sax. Poi Canzone Urgente, L’Uomo Col Braccio Spezzato, Dopo Questi Anni. Dieci brani che ripercorrono in maniera trasversale, fresca ed instancabile quanto fatto da Stefano, famiglia e compagnia.
Città forse non è solo un disco, di sicuro è un altro piccolo pezzo di storia che dal Piemonte ha viaggiato, nel Regno Unito, ora in Sardegna, nelle classi e nelle piazze. Dentro ci sono più di 30 anni di musica e di canzoni, fatene parte.
Città Nuova sarà disponibile solo su CD fisico, tra poco dettagli per ordinarlo via posta.
Intanto tenente d’occhio il sito: www.fondogiaccone.com
oppure scrivete a Stefano: giaccone.franti@gmail.com