Sprinzi – Ohh Ohh (Alice/Fooltribe, 2007)

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Gli Sprinzi hanno un non so che di speciale: in circolazione da un po' (dieci anni circa), sono il classico gruppo di culto, ma dalle incredibili potenzialità. Si può parlare di indie nella sua quintessenza? Non so, ascoltando il nuovo lavoro sembra di avere a che fare con un diamante grezzo, immune dall'effetto myspace pur possedendo una pagina myspace. Le chitarre sono sempre al posto giusto, mai che strizzino troppo l'occhiolino qua e là, mai una sbavatura. La voce stonata sulle corde più alte, conferisce a tutto il mini-album un sapore unico, e tutti- ripeto – tutti i difetti che si potevano rilevare al primo ascolto si trasformano in virtù quando, per forza di cose, sei costretto all'heavy rotation. Magia dei dischi speciali. Magia degli Sprinzi. Praticamente più sentiti a quanto ne so dopo il fantastico Something More Than The Last Time del 2001, se si eccettua lo split con Redworms' Farm e i fiorentini To The Ansaphone. Quando i pesaresi giocano sullo stesso campo dei Canadians, se ne escono con il tiro di You Can Let It Hide. Forse non hanno le stesse ambizioni, perciò  a loro piace cambiare rotta. Senza parlare del singolo Ohh Ohh semplicemente perfetto e riascoltabile all'infinito. Per loro si sono scomodati i Braid, Gli American Football, i Dinosaur Jr, ma gli Sprinzi restano gli Sprinzi, ovvero: un piccolo grande gruppo che esula dai pur giusti "file under". Il disco è offerto in free download (www.sprinzi.net) e noi sentitamente e col cuore in mano ringraziamo e, se possibile, supportiamo.