La Furnasetta/Scoliosisnoises Dept. – The Power Of Negative Thinking (Drama Recorder, 2023)

Evidentemente determinata a battere il record di split pubblicati, detenuto, ormai da decenni, dai grinder belgi Agathocles, La Furnasetta ritorna con una cassetta smezzata con l’one-man project Scoliosisnoises Dept. e stampata dalla spagnola Drama Recorder.
Lasciato da parte il clima da “grande famiglia” che caratterizzava, con la sua bulimia di ospitate, le precedenti uscite, l’ensemble mascherata opta qui per una strategia maggiormente selettiva e mirata, con una sola collaborazione sulla quale ci dilungheremo poi. Il lato mette in fila sei brani (più una traccia fantasma) all’insegna di un industrial-noise a volte ritmico, altre più ambientale, sul quale si appoggiano, a mo’ di insolito spoken-word, recitati e campionamenti, da un’Alda Merini che crudamente riflette sul morire e sull’amare (Intro Alla Materia Amorosa) a testimonianze sulla strage di Capaci accoppiate a vecchie pubblicità-progresso sui preservativi (Interferenze), fino al Pasolini dei Comizi D’Amore (che, al di là dell’innegabile valore storico, è forse quello invecchiato peggio). Che si stacca musicalmente dal resto (ad esclusione forse del placido rockeggiare della già citata Interferenze) e rischia di far passare le altre composizioni per semplice contorno, è La Memoria del Cuore, che vede alla voce l’ospite Zen_Ga. Sono oltre 5 minuti di spaventoso elettro pop sul quale la signorina canta, con la voce pesantemente alterata dall’autotune, un testo nostalgico/adolescenziale che, in sé, non è nemmeno malvagio. Il resto, ve lo garantisco, è una via crucis, ma nel dubbio che si tratti di una cinica presa per il culo al povero ascoltatore, di un’indegna paraculata che strizza l’occhio alle mode più deleterie, di entrambe le cose o di nessuna delle due, il brano risulta totalmente spiazzante e, proprio per questo, interessante, oltre ad essere l’unico del lotto che, con buona ragione, può giustificare il titolo della cassetta: a seconda di come lo interpretiate, potrete far esercizio di negative thinking e vedere se ci azzeccate, come diceva il Divo Giulio. Il tempo (forse) ve lo dirà.
Non così disturbante, nonostante qualche discreto tentativo (la dance arabo-sovietica di Lenin Gagà Inschallah), è la metà Scoliosisnoises Dept, ma probabilmente qui le intenzioni sono altre. I cinque brani, tutti piuttosto lunghi, giocano fra ipnosi e senso di noia trovando subito l’equilibrio nel  dark-doom elettronico di DeMirror, che procede per accumulo di rumore e inquietudine, ma nel prosieguo si cercano anche altre soluzioni, pur salvaguardando lo spirito, come nella catalessi indotta dalla techno-metallurgia di Orgy of Saints And Dromedaries, nelle ritmiche gommose su base rumorosa (e voce del buon Charles Manson) de Il Rifiuto e nei synth sognanti adagiati su scariche di noise statico de Il Buio Di Elettra.
Citazione finale per le sempre ottime grafiche di Mauro Sciaccaluga/Diazepam, stavolta a tema pop-esoterico e che, lungi dall’essere semplice corollario, danno una possibile chiave di interpretazione della musica contenuta nella cassetta.