Adriano Zanni – Istantanee d’ascolto (13/Silentes-Bronson, 2023)

Uscito come oggetto d’arte in 250 copie su CD con una raccolta di 20 polaroid sx70 ci è dato ascoltare l’ultimo lavoro di Adriano Zanni anche in digitale. Più volte l’ho incontrato in questi anni, sovente fra il 2022 ed il 2023, tra A Corte, lavoro insieme ad Enrico Coniglio, This Important Years e Racconti D’Osservazione. Sembra smosso in questo periodo da un bisogno di condivisione, di chiusura rispetto a fasi, avvenimenti e visioni. Visioni già, che non sempre è facile raccontare agli altri quel che i propri occhi vedono e forse i suoni, i brusii ed i rumori accecanti possono aiutarci in questo mare.
In queste istantanee il suono è parecchio più urticante, accecante, sparato in faccia all’ascoltatore fino a farci perdere l’orientamento e confonderci tra impulsi e brusii.Un suono che riesce ad essere soverchiante ed a cancellare i paesaggi, non lasciando altro che suoni d’uccelli, acqua e mistero. Ascoltandolo le sensazioni che mi assalgano sono di privazione, di stress e di prigionia in qualche grado, come se questo album volesse metterci alla prova in qualche modo, saggiando la nostra flessibilità, resistenza, volontà.L’acqua che è quasi onnipresente in questo disco sembra in qualche modo essere elettrificata, mortale, così come di cattivo presagio sembra essere il vociare stridulo dei gabbiani. Questa tensione fa del disco un magistrale esempio di musica thriller, un prolungato crescendo di adrenalina che riesce a scaricarsi in pochissime occasioni, andando a trasformare l’immagine che abbiamo avuto fino a questo momento di Adriano Zanni. Da osservatore superpartes, demiurgo sonoro che corolla storie per noi misteriose ed intime a spietato e sadico torturatore, in grado di farci girare il più in fretta possibile le cuffie dalla testa appena finito l’ultimo brano, sospettosi della presenza del killer lì, dietro di noi, all’arma bianca e silenziosa.