Rashad Becker – Traditional Music of Notional Species (Pan, 2013)

Titolo evocativo e assai appropriato quello dell’esordio del master of mastering Rashad Becker, titolare in quel di Berlino del Clunk Studio e impegnato anche al Dubplates & Mastering. Il suo nome lo trovate nei crediti dei dischi più disparati, dai Pan Sonic a Fennesz ai Sunn o))) (date un’occhiata su Discogs, se vi va di spulciare in oltre duemila titoli), ma con questo lavoro dimostra di saperci fare anche in prima persona.
Sulle facce del vinile troviamo da un lato le danze, Dances, dall’altro i temi, Themes: più dinamiche le prime, più placidi i secondi, ma uniti da un suono e uno spirito comune. Il suono è quello inorganico di un’elettronica ronzante, stridula, granulosa, lo spirito quello assolutamente umano della voce che, scorrazzando libera per i canali digitali, li altera e si fa alterare, giocando senza vincoli e mettendo in mostra tutte le proprie potenzialità, quasi tornando a delle lallazioni di tipo infantile. Se vi riesce di immaginare un improbabile incontro fra Demetrio Stratos e John Wiese non sarete troppo lontani dalla musica contenuta in Traditional Music of Notional Species. Le frequenze aliene che ascoltiamo inseguirsi, frenare e sbattere l’una contro l’atra, ora allegre e scherzose, ora scontrose e drammatiche, comunicano in modo non verbale (o forse pre-verbale) una sensazione straniante: percepiamo qualcosa di intimamente familiare indissolubilmente legato a qualcosa di estraneo ed affascinante, un invito a oltrepassare i confini, culturali e di gusto. Impossibile valutare quanto il trattamento in studio alteri la voce e quanto sia questa a imporre i propri modi all’elettronica, impossibile e inutile: quello che conta è il poter godere di un’esperienza di puro ascolto che va ben oltre la semplice questione sonora. Traditional Music è musica di ricerca priva di orpelli e intellettualismi, così come dovrebbe sempre essere.

Rashad Becker si esibirà al Path Festival di Verona sabato 30 agosto