Chamfu Nocords pubblica il primo lavoro completamente in solitaria per Elisabeth Schimana, tutto dedicato alla creazione dell’universo, tema di sicuro impegnativo che la nostra affronta nel più teutonico dei modi: studio, rigore e impegno. Il titolo del disco è traducibile in inglese con stardust, che sottotitola l’opera assieme a “pulisating – imploding – exploding – and we feel safe within the solar particle storm”. In effetti il lavoro della Schimana parte dagli scritti di Stephen Hawking sul tema e compone le live electronics attraverso l’uso di sei diverse sorgenti sonore, che rappresentano i vari elementi in gioco nella creazione (stelle, esplosioni, vento solare, particelle…) e vengono miscelati di volta in volta diversamente in un sistema audio multicanale: ogni rappresentazione è quindi unica e mescola le carte in tavola; gli ascoltatori possono muoversi liberamente tra due anelli di casse concentrici. Ma… dal punto di vista sonoro che effetto fa? La registrazione della performance all’ESC Graz del 2012 di sicuro è generosa con il drone di bassissime frequenze circolari (che dovrebbero rappresentare il sole) e di contorno offre sfrigolii di alte frequenze assortiti… rilassante ed estatico, ma di sicuro molto più suggestivo dal punto di vista live che all’ascolto casalingo.
Elisabeth Schimana – Sternenstaub (Chmafu Nocords, 2013)
