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Satan Is My Brother – S/T (Autoprodotto, 2006)

"777 the neighbour of the beast" recitava una vecchia maglietta degli House Of Pain, tempi in cui l’hip hop era ancora "jump around" e molto poco "ascolto roba della Anticon". Dopo aver scoperto che la Beastia aveva dei vicini di casa, ora veniamo a conoscenza di un suo presunto fratello e purtroppo per voi lungocriniti fan di Burzum il fratello di Satana non suona black metal.

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Helios – Eingya (Type, 2006)

Paesaggi dipinti da un piano, pizzicati dolcemente da una chitarra e che descrivono i cicli delle stagioni e degli stati d'animo. Eingya è un lavoro bellissimo di elettronica minimalista che prelude ad arpeggi malinconici e pastorali, i quali ricordano sia la soffice dolcezza dei Mùm sia le progressioni à la Labradford o i beat sporcati (Paper Tiger) e mai invadenti di un Ulrich Schnauss più introverso del solito. Helios è il progetto all'interno del quale si muove il giovane polistrimentista di Boston Keith Kenniff, già all'opera l'anno passato sotto il moniker Goldmund, sempre per Type Records.

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Il Cielo Di Bagdad – Manca Solo La Neve (Autoprodotto, 2005)

Mi sa che c’ho una buona stella lassù che fa sì mi arrivino per posta dei demo che non mi spaccano la minchia e le orecchie e che demo non dovrebbero restare perchè meriterebbero di entrare nelle classifiche. Se ci fosse giustizia in questo mondo. Il Cielo Di Bagdad è il nome di questo gruppo che suona una musica strumentale tra i Sigur Ròs e i Mogwai, tranquillamente. Certo con un nome così la giustizia non paiono tirarsela addosso, se dovesse spettare a loro lo stesso destino che spetta alla capitale irachena. Ma nel loro nome v’è insita una sfida. Chissà, almeno loro ce la fanno… Manca Solo La Neve è il titolo dell’album. Eh, già, dagli pure la neve a Bagdad e c’avranno tutto, magari poi gli si toglie un po’ di bombe, però.

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Mark Putterford – Phil Lynott: The Rocker (Omnibus Press, 2002)

La fascinazione per i Thin Lizzy mi ha preso così per caso, un mattino di settembre. E' una di quelle cose che ti trovi addosso, aggrappata come una scimmietta e non ti spieghi bene il motivo. Soprattutto se per almeno i 20 anni precedenti non ti era mai venuto in mente di promuovere i Thin Lizzy a una categoria mentale più elevata rispetto a quella delle "band-che-non-mi-interessano".
Ma spesso le categorie sono cazzate definite a priori. E infatti… eccomi qua, come un deficiente, a decantarne le lodi e a tentare di convincere qualcuno a starmi a sentire, mentre parlo di una band a cui non ho mai dato un centesimo. E a cui ora di centesimi ne sto dando non pochi, comprandomi tutto ciò che riesco a reperire.
In un recente blitz nella capitale del Regno Unito mi sono trovato di fronte a questo libro usato (per la modica cifra di 2 sole sterline: in pratica un piccolo miracolo londinese, visti i prezzi correnti); l'ho preso e ne sono rimasto fulminato.

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