Abbildungen Varieté – S/T (Final Muzik, 2023)

Bisogna che, prima o poi, qualcuno ce lo racconti il sottobosco electro-industrial sloveno degli anni ’80. Sappiamo fin troppo bene dei Laibach, ma quello che emerge in questa uscita della serie Eighties della Final Muzik – così come nella precedente ristampa dei Borghesia – è soprattutto altro: l’immagine di un ambiente creativo che, sul confine fra est e ovest, produceva idee e pratiche che avrebbero trovato poi terreno fertile altrove e in anni successivi.
Originario di Maribor e attivo per pochissimo tempo, fra il 1982 e l’84, Abbildungen Varieté è stato un collettivo multimediale che, nella sua breve carriera, ha pubblicato una cassetta omonima, parte live e parte in studio, e una manciata di brani su compilation: proprio quel nastro, con l’aggiunta di un brano tratto da una raccolta, è ciò che troviamo su questo CD. Siamo pienamente in ambito post-industriale, con suoni poco addomesticati e forma-canzone assente per privilegiare invece brani lunghi e ripetitivi, probabilmente pensati in funzione delle performance multimediali per cui il gruppo era noto e delle quali potete farvi un’idea, seppur vaga, nella prima parte di questo video.
Babilon, con le frequenze pulsanti e drone vocale che lo attraversa, è un lungo mantra per nulla pacificante, anzi, alquanto inquietante, che fa il paio con la successiva Republikanski Marš synth melodici e battiti lenti e pesanti, interrotti solo da una voce declamata nella seconda metà: un brano che rischia di spostare indietro di qualche anno (e in una zona un po’ più a sud) la nascita del dungeon synth. I restanti brani sono caratterizzati dalla presenza di lunghe sequenze percussive, fra il marziale e il tribale, e sintetizzatori rumorosi – uno stile che prefigura quello dei belgi Militia – ma ognuno con una sua peculiarità: quasi rockeggiante (nei limiti…) Evolution, con un mood da fonderia a base di battiti e suoni stridenti e metallici Variete e Max Ludwig (insert), sfregiata dai suoni di tromba ed esaltata da un finale in crescendo Kader Urbanosti.
Difficile sostenere che la C40 di un oscuro gruppo sloveno possa aver influenzato gli sviluppi futuri del genere industriale, ma rimane comunque appagante, e per certi versi sorprendente, ascoltare le loro intuizioni, pur non potendo godere dell’apparato scenico per cui questa musica era stata pensata. Una riscoperta interessante, dunque, che travalica la semplice documentazione musicale e getta luce su un ambiente culturale vitale e creativo.