Weekend Martyr – Gastrin (Cruel, 2023)

Weekend Martyr. Il mio avvicinamento coi livornesi si è perpetrato a piccoli passi, alla cieca.
Giratimi da un Cristiano (già X-Mary ed Hofame) li scopro prodotti dal buon Marco Fasolo. Poi rimembro esserlo attivi (credo in parte) come Strollers in quel bel dischetto, Le Aste, firmato con Tab_ularasa. 3 indizi fanno una prova e Gastrin, il loro terzo dischetto dopo l’omonimo debutto e Wires del 2021 è un gran bel disco rock’n’roll da Livorno. Sleazy, cantato da Dio, subdolo e sexy come i migliori Starlite Desperation sapevano fare. È una musica fortemente orecchiabile ma ha in sé la disperazione del reietto, come la tradizione del r’n’r più strisciante, figlio del blues. A tratti scava in profondità, come con le basse di Stranger ed è un’epifania.
La tracklist stessa, a recitarla a ritmo è carica di un groove insito nei titoli, in quel prodromo nel quale la musica sfocia verso la danza, ad esorcizzare ed estirpare tutto quanto dai nostri corpi: PÉREZ GASTRIN LIGHTER STRANGER SCAMMED STUNNED BOG HANDS, PÉREZ GASTRIN LIGHTER STRANGER SCAMMED STUNNED BOG HANDS, da ripetere ad libitum, fino allo sfinimento. In questo disco si sentono gli ascolti del trio, i loro riferimenti, la loro crescita rispetto all’esordio, la buona scelta di affidarsi ad una produzione che in diversi brani, si veda Bog ad esempio, riesce a dare profondità, eleganza e spessore mantenendo la giusta deboscia nel gruppo, che sembra pronto a conquistare piccole e grandi platee con la nonchalance degli scriteriati.