Il tempo vola e sono già passati due anni dall'apprezzato Vineta. Dopo una serie ben congegnata di concerti, tornano i Vulturum con un 12" coprodotto da Sangue Dischi e Trips und Träume e spaccato su due pezzi rispettivamente di 14 (Vivi Di Luce Riflessa, lato A) e 8 minuti (Voraussage, lato B). Già la custodia scura in edizione limitata a 300 copie nero/oro/nero surclassa la pur curata copertina di Vineta e il disco stesso sembra una medaglia (scura) a due facce. Cominciano in sordina col primo pezzo, registrato durante le sessions di Vineta da Giulio Favero, un'appendice dalla coda molto lunga e forse un po' scomoda, di quel disco. Via via emerge la chitarra furiosa e epica molto vicina ai suoni a cui siamo abituati, sempre, accompagnati dalla marchio di fabbrica della doppia batteria in evidenza, quasi fossero le colonne portanti del pezzo. La lunghezza del brano forse non permetteva il suo inserimento nel disco d'esordio, ma se questo va considerato uno scarto di produzione ben vengano gli scarti, anche in edizione limitata. Dopo questo pezzo dedicato a persone che proprio non brillano di luce propria, il lato B fa da contraltare, si scorge così con Voraussage un'idea diversa di scrittura, più riflessiva: il doppio lato può anche essere letto come il passato e il futuro prossimo del gruppo, Vivi di luce riflessa può rappresentare l'anello di congiunzione, oppure il classico disco di transizione. La band prende tempo e intanto ci regala un altro lavoro, magari non imprescindibile, ma davvero interessante e per collezionisti: Vineta, Vulturum, Voraussage e Vivi Di Luce Riflessa. Mai viste tante v prima d'ora.