Tyto – 未来 MIRAI (Autoprodotto, 2022)

Spesso mi innamoro. Musicalmente.
Il giorno del mio compleanno ricevo comunicazione del nuovo album di Tyto, alias dietro il quale si cela Beppe Scardino, principalmente sassofonista ma musicista ed artista a tutto tondo che con  未来 MIRAI si trasforma, sempre nascosto dalla sua maschera da gufo ci trasforma in un proprio e vero film.
Ci sono infatti arti marziali, femmes fatales, cocktails, inseguimenti al rallentatore. Almeno questo è quello che ci vedo io. La cartella stampa parla di animali, Giappone, sogni, depressione, caratteri inanimati. Siamo comunque in un film, un mediometraggio da poco meno di mezz’ora in cui ci si muove dinoccolati e brilli, accarezzati da battiti downtempo, jazz, tagli cinematografici e sospiri.
Le voci sono di Valeria Sturba e di Adele Altro che, in Jerks, Yume-chan, Excessive Empathy attirano fasci di luce su di loro, lasciando occasione al gufo di imporre la propria apertura alare trasformandosi in un ninja enorme e silenzioso.
Mannequin si esprime in italiano, nel senso che tra un addetta alle pulizie ed un manichino succedono cose parecchio strane, cose che potrebbero far sorridere ma anche far trasparire disagio e terrore, fra pulsioni sessuali e negozi vuoti.
Minore ci prepara al peggio, tra John Barry e John Carpenter, mentre la chiusura torna su temi elettrosinfonici come se Daft Punk ed il Rondò Veneziano si fossero uniti in baccanali nella stanza più recondita della casa. Il pubblico non riesce ovviamente a staccare occhi ed orecchie dalla scena, la speranza è che gli studios mettano in produzione il seguito all’istante. Il gufo intanto è sparito, viva il gufo.