The Tubs – Dead Meat (Trouble in Mind, 2023)

Dopo il secondo post su Facebook a riguardo mi sono lanciato all’ascolto dell’esordio dei the Tubs, londinesi su Trouble in Mind, discendenti da tali Joanna Gruesome ed Ex-Vöid che furoreggiavano una decina d’anni fa. Power pop, echi smithsiani, una voce stupenda ed importante, la giusta sporcizia sopra un impianto orecchiabile e fresco. Tutto ciò si trasforma in canzoni dal tiro irresistibilmente british nelle quali si sposano fragranze pop e folk ed irruenza punk e rock. La sensazione, vista la qualità e l’appeal, è quella di trovarsi ad ascoltare un greatest hits di una misconosciuta band colpevolmente ignorata ai tempi che furono, mentre il tutto è qui ed ora, magistralmente resi dalle registrazioni  di John Coddington. A tratti appaiono splendide seconde voci femminili delle quali non sappiamo nulla, altre volte si rimane semplicemente a bocca aperta per la classicità istantanea di alcuni brani, come la perfezione di Duped. But That’s Fine, non potremmo chiedere di meglio, sperando fortemente di vederli dal vivo, magari nel Dorset del 1982 o di spalla agli Husker Du a Manchester nel 1987. Se così non sarà anche l’Italia del 2024 potrebbe essere cosa apprezzata. Trouble in Mind, love in hearth, sing in troath.