Lucidvox – That’s What Remained (Glitterbeat, 2023)

Ero certo di aver scritto un articolo a riguardo del precedente disco delle moscovite Lucidvox, ma controllando nei miei archivi non ho trovato nulla, trattatasi quindi di autosuggestione, probabilmente indotta dalla musica delle “…Four girls playing psychedelic music with a touch of krautrock…”, come espresso dalla loro pagina discogs. Veterane che dà più di dieci anni colorano ombrosamente palchi d dolchi riescono ad ogni giro a mescolare tradizione, spezie, canoni e stili musicali in un crogiuolo lucido e cangiante. Per questo album Anna Moskvitina, Galla Gintovt, Nadya Samodurova ed Alina Evseeva hanno ampliato ancor più il loro spettro musicale, inasprendo i toni, une di solennità ed una sorta di selvatica magia. That’s What Remained è un disco notturno, guidato ora dalla voce e dalla lingua a me oscura di Alina che officia quelle che sembrano litanie rituali su strali psichedelici: quando il matrimonio è consumato, come in Hold Me, l’immersione è totale e magnetica, grazie anche alla tromba notturna di Timur Mizinov. La varietà del disco è controllata fra rigor di logica e saette, come quelle che uniscono math rock e vocali sognanti in All Frozen. L’impeto, la rabbia e l’eleganza delle Lucidvox è tale da dare l’impressione di poter ribaltare gli ascoltatori qualora lo volessero. A memoria credo di dover ringraziare Matteo Casari per averle ascoltate la prima volta, sarebbe splendido ora poterle vivere anche dal vivo, dove immagino possano essere letteralmente strabilianti. A marzo suoneranno a Milano, potrebbe essere la giusta occasione!