Tennis – Pollen (Mutually Detrimental, 2023)

Ho incrociato i Tennis casualmente, rimanendo incollato a Cape Dory anni fa. Poi li persi di vista fino all’uscita di questo ultimo Pollen.

Ed è come l’incontro con la fidanzatina delle elementari dopo 20 anni nei film: movenze sinuose, gonne plissettate al ginocchio, felpe del college. Pop per la voce cristallina di Alaina Moore e le trame del di lei marito: si canta, stringendo le mani sul volante, alle storie di Glorietta, consci di come si possa rimanere musicalmente attuali pur avendo immagine e stile retrò. Ci sono gli anni ‘80, romantici e scintillanti, quella grazia libera della quale i figli si vergognano (ma che segretamente invidiano e non avranno mai), le storie attorno alle quali affezionarsi, o forse  soltanto da ascoltare con un cocktail. Quale che sia, Patrick Riley cuce alla consorte un vestito musicale con mano sartoriale, utilizzando tappezzerie e lycra a tratti e salopette e prati in altri. Stile a pacchi, voce rubata ad un angelo e dieci caramelline pop, da assaporare più volte, senza controindicazioni. Se vi piace canticchiare la musica del cuore, guardare gli occhi della vostra amata, sorridere, amerete i Tennis. In caso contrario li amerete comunque, ma avrete problemi ad ammetterlo e delle brutte controindicazioni psicosomatiche. A voi la scelta…