Marco Papiro lo ricordo bene alla chitarra degli svizzeri Mir, autori di uno splendido album omonimo – uscito per Wallace – che rileggeva l’eredità dei Godflesh secondo le linee del post-rock più intraprendente e sperimentale. Conclusa quell’esperienza ritrovo il nostro dietro una distesa di synth modulari alle prese col settimo disco a suo nome (in…
Hengienmaa di Wojaz, one man band finlandese qui alla terza prova, ci è arrivato per tramite di Paolo Monti/The Star Pillow proprio nei giorni in cui si lavorava alla recensione del suo Invisible Summer e già da un primo, veloce ascolto erano emerse analogie con quanto scritto riguardo a quel disco: ancora una volta siamo…
Il secondo album di The Child Of A Creek a uscire nel giro di poche settimane si innesta sul solco dei dischi dell’artista toscano più orientati al folk; non mancano però le differenze, chiare fin dal primo brano, rispetto ai lavori precedenti e ancor più rispetto al gemello omozigota Hidden Tales And Other Lullabies, di cui vi abbiamo detto tempo addietro, come se l’ispirazione del nostro si fosse sdoppiata e procedesse su sentieri sempre più divergenti. …
Come per ogni oggetto volante non identificato che si rispetti, non so darvi alcuna notizia su questi Space Aliens From Outer Space, se non che sono scesi da qualche parte in Italia e con intenzioni tutt’altro che amichevoli, a giudicare dal titolo del disco. Dall’estetica e dal suono si evince invece come il viaggio nello spazio-tempo che li ha portati fino a noi non sia stato privo di intoppi, dato che all’arrivo si nota qualche piccola distorsione temporale: le grafiche si rifanno alla sci-fi anni ’50, la musica ai ’70. …
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