King Dude – Tonight’s Special Death (Avant!, 2011)

Ci arriva dal profondo nord-ovest degli Stati Uniti, passando per Bologna dove la Avant! gli ha ripubblicato in vinile (con due bonus track) il CDr d'esordio uscito lo scorso anno, il nerboruto e tatuato King Dude. Sarà la suggestione dell'etichetta felsinea, prevalentemente dedita a suoni di derivazione wave in ogni possibile diramazione, dal post-punk al neo-folk, ma in più di un caso avevo sentito associare al nome del musicista americano quello dei Death in June. Bastasse una voce baritonale e una chitarra acustica…

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Eagle Twin/Pombagira – Split LP (Mordgrimm, 2010)

Pubblicato in occasione del tour che ha visto i due gruppi attraversare l'Europa, toccando anche l'Italia (se ve la siete persa trovate la recensione qui), questo disco in nero vinile biancoschizzato è un buon compendio di brani lunghi e lenti, degno compagno di fredde notti invernali o di camminate in boschi nebbiosi e spogli durante pomeriggi solitari.

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Lazarus – The Trickster (St. Ives, 2009)

Trevor Montgomery, fuoriuscito dai Tarentel alcuni anni fa, ha imboccato il sentiero già battuto da altri (Steve Von Till e Alexander Tucker, per esempio) che dalla psichedelia più dura porta a una sorta di folk ancestrale; lo ha fatto col solitario progetto Lazarus, giunto al suo quarto capitolo. The Trickster è edito in 300 copie in vinile color ambra dalla St. Ives, succursale della Secretly Canadian e, almeno la mia copia, è contenuta nella copertina dell'LP Submarine dei Dead Science, in buona parte coperta da tre strisce di densa vernice nera.

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Ufomammut & Lento – Supernaturals Record One (Supernaturalcat, 2007)

Ritornano carichi pesanti e carichi liquidi: una metafora da broker navale che ben sintetizza questo felicissimo connubio. E ancora una volta, la soddisfazione più grande resta quella di sentire uno splendido prodotto, di grandissima tradizione americana, suonato da una band nostrana (addirittura piemontese). Ma non credo di essere il primo (e nemmeno l’ultimo) ad associare il nebbioso nord alla frontiera torrida e sognante: questo accostamento infatti, è forse l’idea più originale ed affascinante dell’intero Texas di Fausto Paravidino. Per il progetto Supernaturals mi vengono in mente le parole di Steve Von Till a proposito del loro approccio alla costruzione dei pezzi: "non è rock, non parte da un riff. Non ha una genesi lineare, non procede per accumulo, selezione e sintesi. Tutto nasce insieme e il flusso viene poi modellato".

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