King Dude – Tonight’s Special Death (Avant!, 2011)

Ci arriva dal profondo nord-ovest degli Stati Uniti, passando per Bologna dove la Avant! gli ha ripubblicato in vinile (con due bonus track) il CDr d’esordio uscito lo scorso anno, il nerboruto e tatuato King Dude. Sarà la suggestione dell’etichetta felsinea, prevalentemente dedita a suoni di derivazione wave in ogni possibile diramazione, dal post-punk al neo-folk, ma in più di un caso avevo sentito associare al nome del musicista americano quello dei Death in June. Bastasse una voce baritonale e una chitarra acustica…
In realtà il nostro uomo parte da tutt’altri presupposti e approda presso tutt’altri lidi, sebbene qualche somiglianza emerga di primo acchito, in brani come Slaves o Day Of Night, finendo poi per svanire con gli ascolti. È che farsi la gavetta nella provincia statunitense (stato di Washington, per la precisione) in gruppi che giocano al confine fra hardcore e black metal è cosa che segna, e una volta che decidi di imbracciare una sei corde non amplificata e di fare tutto da solo, non puoi che declinare il suono della tradizione verso le atmosfere plumbee da gotico americano. Così Tonight’s Special Death mette in fila dieci brevi composizione scarne di folk sciamanico e sepolcrale, degno di chi ha respirato la stessa aria e calpestato il medesimo suolo dello Steve Von Till di A Grave Is A Grim Horse o di Woven Hand, ma un Woven Hand che si è avventurato solitario fra i boschi. Un bel disco, tetro e notturno, che odora di terra e legno bruciato, nemmeno troppo monocorde, nonostante la limitatezza della strumentazione utilizzata e che annovera invece una manciata di ottime canzoni (My Everlasting Life II, White Hands, Design, River Of Gold). Per le atmosfere che sa evocare sarà sicuramente uno dei dischi dell’inverno 2011/2012.