Paolo Cantù: soltanto io, da solo.

Paolo Cantù si è fatto le ossa in seminali gruppi dell’industrial italiano all’inizio degli anni ’80, ha suonato la chitarra nella primissima formazione degli Afterhours, è stato parte di un gruppo fondamentale per la musica sperimentale come A Short Apnea, ha militato in Six Minute War Madness, Uncode Duello, EAReNOW e in un’infinità di altri progetti, di cui ci siamo spesso occupati. Chiusi tutti i precedenti capitoli, quest’anno la sua storia è ripartita con un nuovo nome, Makhno, e un album, registrato in quasi completa solitudine, che è da annoverare fra le cose migliori uscite nel 2012: Silo Thinking è un’opera intensa e complessa, diretta ma non facile da circoscrivere in tutte le sue molteplici diramazioni. Abbiamo voluto saperne di più e, già che c’eravamo, ne abbiamo approfittato per ripercorrere le tappe della sua carriera.

Paolo Cantù: soltanto io, da solo. Read More

Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea Read More
huelive

Matteo Uggeri: “music for those who want to live in their own small world” (Grey Sparkle)

Immagino che Hue (al secolo Matteo Uggeri) e gli Sparkle in Grey non risultino proprio una novità per molti nostri aficionados e, se così fosse, potremmo azzardare che si trattasse solo di una questione di tempo. Un'adolescenza elettronico-industriale, delle incursioni decise in "post rock" e "melodia", "quasi pop" e field recording hanno evidentemente formato le orecchie e i gusti del milanese Hue, che da puro fruitore è passato dietro al computer in veste di musicista e produttore. Se Passo Uno e Sparkle in Grey sono facilmente associabili alla melodia, di tutt'altra forgia sono il suo ultimo lavoro solista intitolato Un'Estate Senza Pioggia e le collaborazioni con Maurizio Bianchi (in via di completamento) e con Punck per quel piccolo capolavoro che è A Constant Migration ancora fresco di stampa per la storica Creative Sources. "Music for those who want to live in their own small world" viene riportato sul sito che collega tutte le sue attività (www.greysparkle.com), ma a vedere bene, data la quantità di collaborazioni avviate da Uggeri, si potrebbe supporre che il suo piccolo mondo così minuto non lo è, oppure che che questo "small world" è quanto meno in espansione. "Il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette"?

Matteo Uggeri: “music for those who want to live in their own small world” (Grey Sparkle) Read More