Ancora un insapettato blast from the past per Luce Sia che questa volta fa riemergere dal passato remoto la creatura dei genovesi fratelli Drago. I The Tapes sono un’ inquietante dark wave tra Giorgio Moroder, SPK e le cavalcate anni novanta dei Clock Dva. Un lavoro quindi tutt’altro che pesante o faticoso anche per i meno avvezzi alle aree grigie, ma anzi capace di fondere elegantemente il passato con il presente. L’ album, uscito in varie edizioni super limitate, è arricchito di loop e field recording ambientali che lo proiettano consapevolmente in una dimensione più contemporanea, ma non per questo troppo concettuale o addirittura cerebrale. E poi diciamocelo in faccia: i tastieroni turgidi alla Front 242 continuano ad essere cool senza mai stonare, più o meno come il papillon o il cappello a tesa larga. Non ci è dato sapere se quello dei TheTapes sia un vero come back oppure semplicemente una resurrezione estemporanea. Lo chiederò ai diretti intressati quando li incontrerò in giro nei vicoli di Genova.