Magik With Tears e Lisca Records: nuove etichette per nuovi rumori

Giovani label… e vecchie conoscenze. Non che si tratti di un fenomeno solo italiano, ma resta che a volte scava scava quello che si trova in certi gruppi o in certe etichette è quel tizio che suonava in quel gruppo o in quell’altro. Tutto sommato nulla di strano, in fin dei conti se Steve Aoki e i Bloody Beatroots possono vantare un passato da giro hardcore, è altrettanto vero che Philippe Petit faceva uscire dischi noise di tutto rispetto o che KK Null era – ed è uno dei redivivi – Zenigeva. Cercando di dimenticare questo preambolo che sa di polvere, vecchie glorie, attaccamento al circuito, passione e “ragazzini imperituri”, partirei dalla Magik With Tears dietro alla quale si nasconde un personaggio per nulla secondario come Simon Balestrazzi.

Magik With Tears e Lisca Records: nuove etichette per nuovi rumori Read More

Chapter 24 & Philippe Petit – The Red Giant Meets The White Dwarf (Boring Machines, 2011)

Continua, evidentemente con reciproca soddisfazione, il sodalizio fra il musicista francese e l'etichetta italiana, dopo il disco che Philippe Petit ha condiviso con K11 (alias Pietro Riparbelli). Questa volta della partita sono i greci Chapter 24, gruppo post punk greco di lunga militanza, da tempo orientatosi verso altri lidi musicali. Si tratta di un disco live che mette in fila 45 minuti di musica improvvisata, registrata in seconda battuta poichè le due parti avevano fatto conoscenza su un palco appena il giorno prima.

Chapter 24 & Philippe Petit – The Red Giant Meets The White Dwarf (Boring Machines, 2011) Read More

K11 (Pietro Riparbelli) & Philippe Petit – The Haunting Triptych (Boring Machine, 2010)

Il tempo è tiranno e mi spiace arrivare in ritardo su un disco del genere, da un lato perché ho già recensito parecchia roba che coinvolge Philippe Petit che, per chi non lo ricorda, oltre a suonare negli String Of Consciousness era patron di Bip Hop e Pandemonium (guardatevi il catalogo e scusate se diversi anni fa era già all'avanguardia) e poi per il fatto che si tratta di una piccola consacrazione per l'etichetta veneta a cui non servivano certo grossi nomi per sancire gli ottimi risultati ottenuti, ma che in un certo senso finisce per accreditarsi come label dal profilo conforme agli standard europei.

K11 (Pietro Riparbelli) & Philippe Petit – The Haunting Triptych (Boring Machine, 2010) Read More

AA.VV. – Quit Having Fun (Boring Machines, 2009)

Prima compilation per Boring Machines, e anche se non sono assolutamente un fan della raccolte in genere (per non parlare poi di quanto è impegnativo recensirle rispetto ad un disco "standard"), questi ventiquattro brani per due CDr non sono niente male; le sonorità spaziano attorno all'elettronica più o meno rumorosa e/o ambientale, con qualche accenno più rock o folk qua e là, attraverso la scelta di nomi italiani e stranieri sia noti che meno noti, per rendere un quadro abbastanza eterogeneo di musica che tenta quasi sempre di non essere banale e spesso ci riesce.

AA.VV. – Quit Having Fun (Boring Machines, 2009) Read More