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Disco Doom – Trux Reverb (Defer/Static Cult, 2011)

Gli svizzeri Disco Doom li ricordavo di spalla ai Built To Spill nella loro data veronese del 2008: indie rock calligrafico che si rifaceva ai maestri del genere, senza lasciar traccia. Quelli che ritroviamo oggi, non so bene in funzione di quale incredibile metamorfosi, sono decisamente un altro gruppo, dedito a un suono sporco e che nulla ha a che spartire con l'esperienza del passato, se non la presenza di Jim Roth (chitarrista dei citati Built To Spill) dietro al mixer dello studio di registrazione.

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Built To Spill – 26/10/08 Interzona (Verona)

Nemmeno i Built To Spill sembrano sfuggire al triste rito del tour autocelebrativo, in cui gruppi più o meno affermati mettono in scena sé stessi in gioventù attraverso concerti monotematici che ripropongono album dei tempi d'oro. Prima di loro, fra gli altri, i Melvins tentarono di ringiovanire riportando a spasso Houdini, i Sonic Youth officiarono la propria commemorazione "performing Daydream Nation" e pure gli Slint si riformarono per rifilarci una specie di "Spiderland quindici anni dopo" che faceva più tristezza dei Soliti ignoti rivisti da Amanzio Todini. Certo, l'indie non poteva pretendere di essere immune da questo logica necrofila tipicamente rock, ma nel proporre un prodotto così preconfezionato a uso e consumo dei fan vecchi e nuovi, dimostra una consapevolezza che rasenta pericolosamente il cinismo. Nel nostro caso, tuttavia, pare trattisi di qualcosa di diverso.

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